domenica 15 maggio 2011

UN PAPA LEFEVRIANO

La "esclusione" degli eredi del vescovo reazionario Marcel Lefebvre dalla piena comunione con la chiesa cattolica ufficiale è solo una finzione.  Infatti il vero lefevriano è il papa stesso che, passo dopo passo,  accontenta questi cattolici fermi al concilio di Trento.  Non è solo la messa in latino ( che d'ora in poi può essere richiesta e ottenuta subito anche contro il parere del vescovo locale), ma è il ritorno ad una chiesa illiberale, autoritaria, tradizionalista. E' falso dire "tradizione" ed intendere tradizionalismo, restaurazione, lenta sepoltura del Concilio vaticano II. E' il papa in persona che sta realizzando, sotto parole diverse, il pensiero e il progetto teologico dei lefevriani e della costellazione  dei fondamentalisti.
Come Berlusconi realizza il progetto della P2, così Ratzinger realizza il progetto di Lefebvre.
L'ipocrisia istituzionale del duo Ratzinger- Bertone è manifesta per chi sa leggere le dinamiche reali dei sacri palazzi. Il prosecutore collettivo di Lefebvre è il primo inquilino dei sacri palazzi con la sua corte imperiale che viene chiamata curia romana.