martedì 28 agosto 2012

COMINCIA A FARSI STRADA LA VERITA SU TANTE APPARIZIONI: FRUTTI DI IMMAGINAZIONE


Film in Tv su papa Albino Luciani

Domenica 26 agosto su Rai1 è stato trasmesso il film biografico "Papa Luciani – Il Sorriso di Dio". Nella sintesi della trama, su Tv e Sorrisi e Canzoni n. 35, si legge: "Un anno prima di essere nominato Papa, Albino Luciani incontra suor Lucia, ultima depositaria del segreto di Fatima, e apprende il suo destino". La suora avrebbe rivelato al cardinale che sarebbe diventato papa e che sarebbe morto poco tempo dopo la sua elezione al soglio pontificio. Congettura priva di fondamento, che potrebbe essere anche definita falso storico, giacché si tratta di un film biografico. E' possibile, infatti, che la suora avesse predetto ad Albino Luciani la sua elezione a sommo pontefice, anche se è poco credibile, giacché la veggente rischiava una brutta figura (di previsioni sbagliate ne aveva già fatte tante da piccola), ma è da escludere che potesse avergli predetto la morte. Su che cosa si basa l'ipotesi? Sul fatto che il cardinale uscì sconvolto dal colloquio con la veggente. Intanto c'è da osservare che Albino Luciani, dopo essere stato eletto papa, non mostrò assolutamente il comportamento di una persona che sa di dover lasciare questo mondo da un momento all'altro. E poi è ben difficile che la monaca avesse ancora l'incoscienza di fare predizioni di morte, come aveva fatto da piccola con i poveri cuginetti. Ma perché allora il cardinale uscì sconvolto da quel colloquio durato due ore? Un'ipotesi non priva di fondamento, anche se sempre d'ipotesi si tratta, è che Albino Luciani, persona pura di cuore, semplice, ma molto intelligente, parlando con la suora si fosse reso conto che Nostra Signora di Fatima era solo il frutto dell'immaginazione di tre pastorelli ignoranti del Vangelo. Ma non si può escludere che a rivelarglielo fosse stata la stessa suor Lucia. Già molti, molti anni prima, infatti, la veggente di Fatima scriveva a padre Gonçalves: "Ma vengo a dirle, reverendo padre, che ora più che mai mi viene il timore di essermi lasciata illudere dalla mia immaginazione" (Lettera del 5 giugno 1936).

Miriam Della Croce