sabato 25 maggio 2013

LETTERA E RISPOSTA

Caro don Franco

...... lasci pure la lunga storia che le ho raccontato, ma che cosa pensa delle numerose allusioni al demonio che il nuovo papa ha già fatto in questi primi mesi?

Mi piacerebbe avere un suo parere sincero e documentato.

Un saluto riconoscente

Gemma B.


RISPOSTA


Gentile Signora, dalle sue considerazioni, ho "ritagliato" e isolato la domanda che Lei mi pone.

Io, intanto, non sono così stupito che papa Francesco citi continuamente il diavolo. Lui mescola tranquillamente vecchie dottrine e gesti nuovi.

Molti tratti della sua teologia sono chiaramente medioevali. In sostanza non fa altro che recitare il nuovo Catechismo della chiesa cattolica che è pieno di riferimenti a Satana, al diavolo come essere personale che tenta al male.

Su molti punti papa Francesco è assolutamente conservatore. Non arriva alle dichiarazioni stravaganti di Origene, ma dimostra di credere nell'esistenza di un essere personale che ha tentato Gesù e continua la sua opera di avversario di Dio.

A me tutto questo sembra ridicolo perché oggi il linguaggio demonologico (diavolo, spirito immondo, Satana) va interpretato come pregnante espressione simbolica e funzionale per esprimere la vastità, la multiforme presenza, la sconvolgente realtà del male in tutte le sue  forme.

Ci vuole il "coraggio" di padre Amorth, una simpatica "macchietta", che racconta in modo molto divertente e comico le  ossessioni e le fobie sessuali che gli si leggono sul volto. Ma questo è uno degli aspetti folcloristici del cattolicesimo ufficiale e dei vari cristianesimi fondamentalisti. Tutto ciò non va confuso con la fede. Fa spettacolo e crea infantilismi, paure e affari.

Non posso qui dilungarmi, ma le segnalo tre possibilità di approfondimento. 

Nel mio libro "Il giubileo di ogni giorno" scrivevo che bisogna avere il coraggio di non caricare su una figura letteraria e immaginaria le nostre responsabilità.

Non esiste nessun diavolo e le diavolerie sono nostre. La credenza nel diavolo è oggi ridicola e deresponsabilizzante. L'invenzione degli esorcisti è una pratica ecclesiale cattolica che favorisce la paura e la superstizione.

Sarà utile - ecco la seconda risposta - che lei legga il bel libro di Alberto Maggi "Gesù e Belzebù" (Cittadella Editrice) per documentarsi sulla evoluzione storica delle mille figure demoniache. E' appena uscito presso l'Editore Laterza il mpiccolo saggio di Tullio Gregory  "Principe di questo mondo" che merita un'attenta lettura per scoprire la genesi del diavolo in occidente.

La fantasia non ha limiti e, a dispetto del diavolo, si farà delle risate a crepapelle.

Ancora una proposta: lunedì 10 giugno a Pinerolo alle ore 21 al F.a.t. (Vicolo Carceri, 1) faccio una conversazione su "Il diavolo nella storia" per un gruppo che me l'ha chiesto.

Comunque  ....  i guai di questo mondo non vengono dal diavolo. Hanno cause persino chiare. E' così comodo caricarle su un essere immaginario, inesistente. Comunque la "storia del diavolo" contiene barzellette gustose e qualche volta vado a leggermene qualcuna per ridere un pò sulle sbrigliate fantasie dei nostri avi.

Un caro saluto

don Franco Barbero