lunedì 17 novembre 2014

Il Papa: via i cardinali e vescovi over 75

CITTA' DEL VATICANO. Un colpo alla Curia e l'altro all'episcopato locale. Nello stesso giorno il Papa rafforza le norme sul pensionamento dei presuli, rendendo più precise la regole per i curiali: tutti lasceranno a 75 anni. Il Papa potrà anche chiedere a un vescovo la rinuncia anticipata «dopo avergli fatto conoscere i motivi di tale richiesta» e ascoltate «attentamente le sue ragioni». E, insieme, sferza i tribunali ecclesiastici locali affinché le cause di annullamento delle nozze siano rapide, gratuite e libere da corruzione. Insomma, se la decisione sui vescovi, presa con un ″Rescriptum″ approvato il 3 novembre, sembra rivolta principalmente alla Santa Sede, le parole sui tribunali sembrano invece indirizzate più agli ordinari diocesani affinché sorveglino sui giudici ecclesiastici regionali. La mossa a sorpresa di Francesco sui vescovi ricalca, quella con cui il suo maestro Paolo VI arginò il potere del ″partito romano″ ostile all'aggiornamento conciliare. Non potendo rimuovere ″ad personam″ i presuli curiali a lui ostili, Papa Montini, che pure ne avvicendò due (Pietro Palzzini e Silvio Oddi) , decise un provvedimento "erga omnes″. E così con un atto di illuminato cesarismo attuò l'adeguamento delle gerarchie ecclesiastiche allo spirito dei tempi.
Anche Francesco agisce perché in Vaticano e nelle diocesi si stemperi la discrezionalità con cui negli ultimi pontificati venivano accolte le lettere di dimissioni per motivi anagrafici dei titolari delle Chiese locali e dei dicasteri e tribunali della Santa Sade. Sono celebri i casi di ordinari rimasti alla guida della loro diocesi, soprattutto in America Latina e in Medio Oriente, fin quasi alla soglia dei novant'anni. Lo stesso principio, invece, d'ora in poi varrà per tutti. Un altro segno epocale del fatto che Francesco concepisce l'episcopato come un servizio e non come un attestato d'onore.
Ha detto recentemente il cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa: «Ma cosa ci fanno 40 vescovi in Vaticano?». Segno che nella Chiesa in cui Francesco mette le periferie al centro vanno ridistribuite anche le gerarchie episcopali: più in periferia e meno al centro. E' la stessa linea che il Papa segue con i dipendenti della Santa Sede. Laddove la loro presenza non è strettamente necessaria egli provvede a rimandarli nelle singole parrocchie. (p.r.)

(Repubblica 6 novembre)