domenica 7 dicembre 2014

L’immacolata concezione

Bisogna riconoscere che la fantasia dei gerarchi della chiesa è stata davvero creativa. Pio IX nel 1854 definì come dogma di fede che Maria è stata preservata dal peccato originale. Nel 1870, al Concilio Vaticano I definì l'infallibilità papale: un'altra barzelletta vaticana.
Ora i biblisti sorridono di queste due incaute ″uscite″ di uno dei papi più reazionari degli ultimi secoli. Tanto che nessuno ha osato aggiungere un'altra nota umoristica proclamandolo santo, come va di moda oggi.
In realtà Maria è nata, esattamente come ciascuno/a di noi, immacolata, cioè senza traccia di peccato. Chi oserebbe mai affermare, bestemmiando il Dio creatore, che la creatura che viene al mondo è segnata dal peccato. Tu, io, noi siamo tutti nati immacolati, cioè avvolti dall'amore di Dio.
Ma questo umoristico dogma è una bestemmia anche perché non esiste nessun peccato originale, nessuna colpa originale, che segni la nostra vita dal suo primo giorno. Semmai nasciamo nella condizione umana in cui crescendo ogni giorno dovremo scegliere tra il bene e il male: ecco il senso del mito di Genesi.
Il gesuita Andrés Torres Queiruga riferendosi al Catechismo della Chiesa cattolica osserva: ″Nel trattare le origini della razza umana… viene riconosciuta la natura simbolica/allegorica dei racconti della Genesi, ma nello stesso tempo si afferma che il racconto di Genesi 3 ″espone un evento primordiale, un fatto che è accaduto all'inizio della storia dell'uomo″ (n° 390). E' come se più di un secolo di dibattito attorno alla natura mitologica di questi racconti non avesse mai avuto luogo″ (Quale futuro per la fede, Ldc, Torino 2013, pag. 43). Coerentemente egli conclude: "Una volta riconosciuto il carattere mitico-simbolico del racconto della Genesi, non ha senso cercare un'azione storica come causa della situazione attuale, attribuendole, per esempio, l'ingresso delle malattie o del male nel mondo" (Queiruga, pag. 44).
Va da sé che il dogma del peccato originale, come quello dell'immacolata concezione, non sono parte della fede cristiana e non hanno fondamento biblico.
Mi spiace per Maria, la mamma di Gesù. Il suo cammino di donna credente è per me una grande testimonianza: essere la madre di un ″profeta crocifisso″ non fu facile. Solo la sua profonda fiducia in Dio le permise di arrivare al cenacolo con gli apostoli e le apostole). Coprirla di dogmi significa seppellire la sua fede sotto il manto del privilegio.

Franco Barbero