venerdì 26 dicembre 2014

UN APPELLO A FAVORE DI CAROCCI

La settimana scorsa la società Edifin, proprietaria delle cade editrici Il Mulino e Carocci, ha presentato un piano editoriale che prevede la riduzione dell'organico di Carocci.
Dei 32 dipendenti, più della metà dovrebbero essere licenziati. Immediata la reazione dei lavoratori della casa editrice, che hanno convocato uno sciopero, chiedendo alla Edifin di sedersi a un tavolo di trattativa.
In una intervista, l'amminitratore delegato Giuliano Bassani ha affermato che non è certo intenzione della Edifin di smantellare Carocci. Di ieri la notizia di un appello, sottoscritto inizialmente da Alberto Asor Rosa, Tullio De Mauro, Adriano Prosperi, Luca Serianni, che chiede il rilancio della casa editrice romana.

"Le scelte prospettate dalla proprietà - si legge nell'appello - oltre a incidere sulla vita delle persone coinvolte, determineranno un impoverimento del panorama editoriale e priveranno l'università italiana e, più in generale, il mondo della cultura di un interlocutore attento, credibile e scrupoloso.

L'Italia sta vivendo, al pari del resto d'Europa e di una fetta consistente del mondo intero, un periodo di crisi profonda dal quale stenta a uscire. Da più parti giungono richiami a incentivare l'innovazione, la ricerca e l'avanzamento dei saperi, nell'idea che queste siano le premesse chiave per il nostro progresso.
In tale scenario, il ridimensionamento di un editore che ha guadagnato un posto importante nel quadro della formazione superiore e nel più ampio contesto culturale italiano appare ai nostri occhi inspiegabile e controproducente".

(Il Manifesto 16 dicembre)