domenica 29 marzo 2015

Comunità cristiana di base di via Città di Gap, Pinerolo

NOTIZIARIO DELLA CASA DELL'ASCOLTO E DELLA PREGHIERA

N°12 aprile '15



 In evidenza:

     APPUNTAMENTI DI COMUNITA'

- 2/4 e 4/4: incontro e celebr. pasquali

- 13, 20 e 27/4: gruppi biblici

- 19/4: eucarestia

- 20/4: assemblea di programmazione

    NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

- 17/4: assemblea contro l'omotrasfobia

- 10/4: presentazione libro di P. Tillich

     RECENSIONI

- L. Tomassone Crisi ambientale ed etica

- H. K. Mainelli Numeri

- W. Turner Levitico

     SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

- L'eremo dell'accoglienza

- In dialogo con la diocesi

    DALLA NOSTRA COMUNITA'

- Questa comunità

APPUNTAMENTI DI COMUNITA' (via Città di Gap 13 -II piano)

Settimana di Pasqua

     LUNEDI' 30 MARZO alle ore 16 e alle ore 21: nei due gruppi biblici termineremo la lettura di Qohelet.

     GIOVEDI' 2 APRILE alle ore 21: incontro di preghiera, meditazione, silenzio e canto come "lode al Dio della creazione e della liberazione", preparato da Franco.

     SABATO 4 APRILE alle ore 21: celebrazione della Pasqua cristiana: "La strada non finisce mai", preparato da un gruppo "misto" a partire dal c. 24 del vangelo di Luca (discepoli di Emmaus).

Altri appuntamenti di comunità

     LUNEDI' 13, 20 e 27 APRILE alle ore 16 e alle ore 21: gruppi biblici: inizieremo a leggere il libro dell'Esodo. Franco svolgerà l'introduzione alla lettura sia alle ore 16 che alle ore 21 di lunedì 13. Proponiamo di utilizzare il commentario di Terence E. Fretheim, "Esodo", Claudiana 2004, pp. 448, €14,50.

     DOMENICA 19 APRILE alle ore 10: eucarestia: prepara gruppo lunedì sera. Attenzione all'orario: d'ora in poi inizieremo sempre alle ore 10 per agevolare chi ha l'esigenza di rientrare a casa presto.

     LUNEDI' 20 APRILE dalle ore 18 alle ore 19,30 - Assemblea mensile di prgrammazione: come sempre chi lo desidera può fermarsi a cenare in sede.

ALCUNI APPUNTAMENTI con Franco Barbero

    VENERDI' 10 APRILE alle ore 17,45 – Corso biblico a Torino: nella sede di via Principe Tommaso 4 presentazione del libro di Paul Tillich "L'irrilevanza e la rilevanza del messaggio cristiano per l'umanità oggi" (vedi articolo a p. 3).

    DOMENICA 12 APRILE alle ore 17,30 – a Saluzzo: incontro con la comunità di base per un confronto teologico e la celebrazione dell'eucarestia. Per informazioni: Gigi Ferraro 0175/43978.

    VENERDI' 17 APRILE alle ore 21 – a Pinerolo: presso il circolo dei lettori in via Duomo 1 (sede da confermare) dibattito pubblico organizzato dal Comitato contro l'omotransfobia di Pinerolo (vedi articolo sotto).

    SABATO 18 APRILE dalle ore 15 – a Pinerolo: il gruppo biblico di Moncalieri si incontra in via Città di Gap 13 per leggere i capitoli 5, 6, 7 e 8 del vangelo di Giovanni. Per ulteriori: Pina 011/641087.

    MARTEDI' 21 APRILE - a Brescia: presso l'associazione "Colori e sapori", in via Risorgimento, Franco partecipa ad un incontro pubblico su "famiglia, omosessualità e fede". Per ulteriori informazioni contattare Michelangelo Ventura 339/4347202.

    DOMENICA 26 APRILE alle ore 10,30 – Incontro comunità nascente a Torino: accoglienza a partire dalle ore 10 ed eucarestia dalle ore 10,30. Dopo il pranzo autogestito, svolgeremo una breve ricerca comunitaria fino alle ore 15,30.

    MERCOLEDI' 29 APRILE dalle ore 20,45 – Gruppo biblico giovanile a Pinerolo: ci incontriamo nella sede di via Città di Gap 13 per proseguire la lettura di Genesi. Per informazioni: Chiara 334/3018999.

NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

La Scala di Giacobbe

Sabato 18 aprile 2015 alle ore 17, incontro presso la sede dell'ARCI (stradale Baudenasca 17, Pinerolo). Alle ore 19,30 cena autogestita. Alle ore 21 proiezione di un film a tematica LGBT. Per ulteriori informazioni scrivere a lascaladigiacobbe@gmail.com

Comitato contro l'omo-transfobia

Giovedì 2 aprile alle ore 17, presso i locali del Tempio Valdese di Pinerolo, si svolgerà l'incontro mensile del Comitato. Chiunque abbia voglia di partecipare è benvenuto/a.

Venerdì 17 aprile alle ore 21, presso il circolo dei lettori in via Duomo 1 a Pinerolo (sede da confermare) si terrà l'incontro organizzato dal Comitato contro l'omotransfobia "L'amore è  sempre uguale, anche quando ci sembra diverso", con Stefania Cartasegna, Oriella Bolla e don Franco Barbero. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato martedì 24 marzo alla proiezione del film "Pride" al cinema Italia. La serata ha avuto una grande partecipazione e gradimento del pubblico, merito del film che riesce a trattare con leggerezza e umorismo tematiche sociali dai risvolti drammatici.

Gruppo biblico di Torino: due incontri importanti

Alla fine del Vangelo di Giovanni abbiamo deciso due incontri particolarmente impegnativi sul piano esegetico ed ermeneutico oltre che sul terreno della fede.
- Il primo incontro si è svolto venerdì 20 marzo sulla formazione e il contesto storico e teologico del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. Abbiamo utilizzato parecchie ricerche "storiche" e recenti.
- Il secondo incontro avrà luogo a Torino in Via Principe Tommaso 4 venerdì 10 aprile alle ore 17,45 in memoria del teologo protestante Paul Tillich di cui in questi giorni ricorre il cinquantenario della morte.
Presenterò un suo scritto che costituisce come il testamento teologico di questo "gigante" della ricerca: "L'irrilevanza e la rilevanza del messaggio cristiano per l'umanità oggi
(Queriniana Editrice, Brescia 1998). Si tratta di un piccolo libro "scomodo" per i cattolici e protestanti" e sostanzialmente quasi ignorato.

Franco Barbero

Gruppo "Primavera" di Rivalta

Sabato 28 marzo ci siamo trovati a Rivalta per l'incontro biblico mensile del gruppo adulti. Dopo una breve introduzione di Franco Barbero ci siamo confrontati su "Numeri" e "Levitico". Per un ulteriore approfondimento consigliamo due commentari della ed. Queriniana: "Numeri" di H. K. Mainelli e "Levitico" di W. Turner (vedi recensione più avanti).

A seguire si è svolta la Cena di Pasqua cui hanno partecipato anche bimbi/e e ragazzi/e dei gruppi "catechesi". Non sono state ancora definite le date di aprile.

Francesco Giusti

Cdb piemontesi: secondo incontro sull'ecoteologia

Con Franco e Oscar ho partecipato all'incontro semestrale delle comunità di base piemontesi che si è tenuto il 15 marzo a Torino. Letizia Tomassone ha introdotto il secondo e ultimo incontro previsto sul tema dell'ecoteologia.

Difficile riassumere in poche righe l'interessante relazione e il dibattito che ne è seguito. La comunità di Piossasco ha registrato l'intero incontro: chi è interessato/a può rivolgersi a loro per avere informazioni. Se si vuole approfondire l'argomento si rimanda al recentissimo libro che la relatrice ha scritto su questo tema, di cui riportiamo una breve scheda nella sezione "recensioni" di questo notiziario. Comunicheremo la data del prossimo incontro di coordinamento regionale non appena sarà stabilita.

Francesco Giusti

Cdb italiane: collegamento nazionale a Firenze

Sabato 21 e domenica 22 marzo, ho partecipato all'incontro di collegamento nazionale delle cdb che si è svolto a Firenze, presso le ex "baracche" verdi dell'Isolotto.

Dopo un breve momento di valutazione sugli ultimi incontri (nazionale e europeo) e un confronto sulla presenza delle cdb sul web e sull'organizzazione della segreteria tecnica, abbiamo discusso a lungo delle iniziative previste per il 2015-2016. Per una descrizione completa del dibattito si rimanda al verbale che sarà pubblicato presto sul sito delle cdb.

Il 9 maggio 2015, a 50 anni dalla "Gaudium et Spes", si terrà a Roma l'assemblea nazionale "Gioia, speranza, misericordia e lotta" organizzata da "Chiesa di tutti Chiesa dei poveri", presso l'Auditorium del Roma Scout Center "Il fiore rosso" (Largo dello Scoutismo, 1).

Da più parti è stata evidenziata l'importanza di proseguire nel cammino intrapreso dal coordinamento "Chiesa di tutti Chiesa dei poveri" (per informazioni si rimanda all'omonimo sito web), cercando di continuare a fare rete, sia a livello nazionale che a livello locale, con le altre realtà ecclesiali di base di area conciliare.

Dato l'assembramento di impegni del 2015 (oltre all'assemblea del 9 maggio, a novembre si terrà, sempre a Roma, l'incontro internazionale "Council fifty years") si è deciso di spostare al 2016 il prossimo incontro nazionale, presumibilmente dal 23 al 25 aprile.

Il tema è ancora da definire, ma è emersa unanimemente l'importanza di discutere sulle novità che stanno emergendo nella Chiesa anche grazie alla spinta di papa Francesco, di "relazionarsi" in  qualche modo con questi cambiamenti senza pregiudizi né eccessivi entusiasmi. L'idea è quella di riflettere in particolare su due dei filoni su cui "potrebbero" verificarsi novità interessanti: quello della "corruzione" e quello della "discriminazione".

Francesco Giusti

RECENSIONI (a cura di Franco Barbero)

Letizia Tomassone, Crisi ambientale ed etica. Un nuovo clima di giustizia

Leggendo queste pagine ho ritrovato tanti compagni e compagne di viaggio del mio lungo itinerario umano, cristiano e teologico. I testi sui quali la teologa Letizia Tomassone ha lavorato stanno quasi tutti nella mia biblioteca, pieni di sottolineature e di rimandi.
Per me un posto d'onore occupa il testo di Karl Polanyi del 1944,
 "La grande trasformazione", che vide la luce in Italia solo nel 1974, quando ormai dal 1967 cominciarono a fiorire i documenti del Consiglio ecumenico delle chiese. Essi sono sempre più espliciti nell'esplorazione delle interconnessioni di creature che sono amate per se stesse e non perché utili all'essere umano.
La teologia del processo di 
Charles Birch si esprime molto chiaramente: "Dio partecipa al mondo mentre questo si evolve... è la creatività di Dio nel mondo in quanto esso risponde all'attività divina. Nella sua natura primordiale Dio non viene prima, ma con tutta la sua creazione. Dio è sia colui che sostiene l'esistenza sia l'incanto dell'esistenza" (p. 125).
Il rilancio, più che la riscoperta, della teologia della creazione come il luogo della presenza accompagnatrice del Dio sorgivo di vita, è ben presente nelle opere di Ellen van Wolde, Mary Grey, Ivone Gebara, Sallie McFague, Catharina Halkes, Rosemary Ruether, Elisabeth Green e tanti altri teologi.
La riflessione della teologa Tomassone non cede per nulla alle visioni ingenue, spesso enunciate come storiche, della idealizzazione di un tempo di pura e completa armonia matriarcale: "Tutta la teologia di Ruether, per esempio, mette in evidenza i pericoli dell'essenzialismo e di una ideologia che esalti un'età idilliaca di armonia con la natura e di potere femminile, precedente la Caduta nel patriarcato" (p. 93).
Nel suo insieme il libro costituisce una solida ed affidabile guida a conoscere e a rimeditare dentro le nostre comunità il contributo specifico dell'ecofemminismo, senza esaltazioni mitiche.
Il pensiero di McFague infonde speranza: 
"Per lei, la ragione per cui osiamo immaginare un mondo diverso è che Dio è già là e ci aspetta" (p. 106).
Il vero peccato sta nel fatto che spesso le persone si disconnettono da se stesse, dalle loro relazioni, da Dio. E' il cammino dell'autoreferenzialità  la vera anticreazione.
Ivone Gebara ci sollecita alla fiducia: 
"Nessuna potenza umana avrà mai l'ultima parola... C'è un oltre di Dio, che sperimentiamo nell'appartenere insieme a questa terra... Anche questa forza è più grande di noi e appartiene a Dio." (p. 99).
Fare corpo con tutta la creazione e addirittura percepire il creato come "corpo di Dio" è soprattutto un cammino di conversione contro ogni forma di razzismo, sessismo, esclusione sociale.

In libreria per Claudiana editore, Torino, 2015, pp. 136, €12,90

Helen Kenik Mainelli, Numeri (1)

Wayne Turner, Levitico (2)

Si tratta di due libri fondamentali sia per il commento che per l'introduzione storica letteraria, ricchi di suggerimenti preziosi per l'accostamento corretto ai testi e la loro contestualizzazione storica.

"Numeri" e "Levitico" sono due libri biblici poco "frequentati"  e spesso definiti irrilevanti, che in realtà offrono la chiave d'interpretazione della letteratura ebraica. In essi si trovano alcuni gioielli della legislazione ebraica antica come il giubileo.

Anche ad una lettura storica e spirituale questi libri forniscono delle annotazioni che riguardano la riflessione d'Israele sulla presenza di Dio e sul suo accompagnamento nel periodo del deserto.

Per Israele l'esperienza del deserto, più volte ripresa nei secoli, costituisce una struttura portante della propria fedeltà all'alleanza. Nel deserto, secondo la tradizione ebraica, Israele prende coscienza di sé e della presenza di Dio.

Senza attraversare il deserto non si arriva a nessuna terra promessa.

    (1) In libreria per Queriniana editore (collana BT n.5), Brescia 1994, pp. 193, €11.

    (2) In libreria per Queriniana editore (collana BT n.4), Brescia 1994, pp. 128, €8,50.

SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

Appellarsi alla Bibbia

"Non ci sono norme cristiane in quanto tali per giudicare l'omosessualità... Vi sono omosessuali per natura. Appellarsi alla Bibbia per condannare l'omosessualità, non è un'operazione corretta".

(tratto da E. Schillebeeckx, "Sono un teologo felice", ed. Dehoniane)

Fare il passaggio

Signore, che bello sapere che Tu sai operare il passaggio da un mare morto ad un mare vivo. Fa' che io non me lo dimentichi mai nei giorni in cui attorno e dentro di me sento il fetore dello stagno. Tu sei il Dio del passaggio, il Dio che "cambia le nostre sorti".

Franco Barbero

Il silenzio di Dio

"Senza il silenzio di Dio non possiamo diventare uomini e donne... Dio rimane silenzioso affinché uomini e donne possano parlare, protestare e lottare.
Dio rimane silenzioso affinché possiamo diventare realmente noi stessi. Quando Dio è silenzioso e gli uomini e le donne gridano, allora Dio grida in solidarietà con loro; ma Dio non interviene. Dio aspetta le grida di protesta. Quindi comincia a parlare di nuovo, ma in dialogo con noi".

 (tratto da Elsa Tamez, "Concilium" 1/2001)

Sura I. L'aperiente

Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso. Lode a Dio, Signore dei Mondi, il Clemente, il Misericordioso, Sovrano del Giorno del Giudizio. Te adoriamo, Te invochiamo in soccorso, guidaci al retto sentiero, al sentiero di coloro a cui Tu hai largito la Tua grazia, non di coloro che sono incorsi nella Tua ira né di coloro che son fuorviati.

(questa sura costituisce la preghiera più solenne dell'Islam. è molto usata come invocazione inaugurale e benedizione)

Detto ebraico del Talmud

State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime...  la donna è uscita dalla costola di Adamo, non dai piedi per essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale... un po' più in basso del braccio per essere protetta, dal lato del cuore, per essere amata!

Ribellati Maria

Ornella ci scrive:

Cara Maria, oggi dicono che si festeggi la donna, la televisione accesa in sottofondo ne dà ampio conto. Le voci sono tutte maschili. Credo che anche tu, la "Ma-donna",  ci sia abituata da un paio di millenni, vero? Mi piacerebbe che tu facessi festa, non apparissi più, non piangessi su questo mondo che ha ancora speranza. Mi piacerebbe che tu ti ribellassi al tuo essere statua, disumana o transumana, e fossi la donna che sei stata, come miliardi di altre donne nel mondo. Mi piacerebbe che tu raccogliessi la bandiera dell'otto marzo, non vedi che ne hai bisogno? Che ti ribellassi al destino immutabile cui ti ha costretta l'immaginario maschile e riconquistassi la tua umanità.

Cara Maria, se tu ti liberassi te ne sarei grata in nome di tutte quelle donne che sono state costrette in ultima fila a tessere in silenzio le tue lodi, a te, inarrivabile modello del femminino sacro, così ridotta da maschi senza speranza e disperazione.

Cara Maria, ti auguro che rifiorisca il magnificat sulle tue labbra, che tu torni ad essere quella donna coraggiosa e fiera, consapevole di avere nel grembo un profeta, sognante il futuro di un popolo, che poi sarebbe diventato il popolo di Dio in cammino.

Cara Maria, se tu non muti, vano sarà spiegare che il creatore non è né maschio né femmina, che sessuarlo è una bestemmia, perché si rivolgeranno a te, madre e vergine immobile per l'Eternità. Immobile. Sovrana. Marmorea o lignea o dipinta. Ma non viva!

Ribellati Maria, non apparire più. Non lasciarci messaggi pieni di ovvietà mediati o da bambini o da saputi ecclesiastici schiacciati dalla loro nullità. Torna a prendere il tuo posto nella storia, bellissima, che avrebbe dovuto portarci a libertà e che ha rinchiuse le tue congeneri dentro un'immagine non loro, perché intessuta intorno a te, al tuo grembo intatto, a una gioventù mai persa. Le povere di Dio lo chiedono da secoli. Inutilmente. Unisciti a noi e raccogli la bandiera della libertà, oggi otto di marzo! Se non apparissi più a dispensare fervorini al mondo sarebbe un inizio. E un bel regalo che ci e ti faresti non solo l'otto marzo.

Con complice affetto

Una figlia di Eva.

Con un augurio a tutte le donne, e a quei presbiteri che, come te don Franco, qualcosa tentano di modificare in teste granitiche.

L'eremo dell'accoglienza

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte (Mt. 5,14)

Il 28 dicembre, con la morte di suor Mariangela, si è conclusa la storia terrena dell'Eremo di Salvarano, iniziata quando un gruppo di quattro suore di clausura (Mariangela, Gemma, Ancilla e Maria Francesca), sull'onda del Concilio, chiesero ed ottennero di uscire dal monastero delle francescane cappuccine di Correggio per aprirsi alle novità dello Spirito e dedicarsi all'ascolto e all'accoglienza delle persone.

La comunità dell'Eremo di Salvarano ha rappresentato una bellisima esperienza di Chiesa inclusiva nelle nostra Diocesi, pagata dalle suore con il prezzo dell'esclusione da parte di chi le riteneva troppo inclusive.... D'altra parte è nell'ordine delle cose che, chi accoglie gli emarginati venga spesso emarginato a sua volta.

L'Eremo, per chi ha avuto la grazia di conoscerlo e frequentarlo, è stato veramente la luce collocata sul monte citata dal Vangelo, una luce non abbagliante, discreta, tenue, ma sempre accesa. La porticina delle suore sempre aperta, chiunque entrasse era ascoltato, consigliato, accolto, consolato, rinfrancato.

Si sono fermate da loro, anche per più giorni, persone in ricerca, persone in crisi, persone allontanate dalla famiglia, alcuni cercavano riposo, alcuni cercavano la strada da percorrere, altri una protezione dalla società aggressiva nei loro confronti....

Ricordando la vicenda delle suore di Salvarano viene alla mente il discorso di addio di Angelo Roncalli, il futuro papa Giovanni XXIII ai cattolici bulgari in occasione del suo trasferimento:

"Secondo una tradizione irlandese, tutte le case mettono alla finestra, nella notte di Natale, una candela accesa, per indicare a Maria e a San Giuseppe, che cercano un rifugio nella notte santa, che in quella casa c'è posto per loro. Ebbene, ovunque io sia, anche in capo al mondo, se un bulgaro passerà davanti alla mia casa troverà sempre alla finestra una candela accesa. Egli potrà battere alla mia porta e gli sarà aperto; sia cattolico o ortodosso, egli potrà entrare e troverà nella mia casa la più calda e la più affettuosa ospitalità".

I due settori nei quali le suore hanno maggiormente profuso il loro impegno sono stati probabilmente quelli del dialogo ecumenico ed interreligioso e quello dell'accoglienza delle persone omosessuali.

L'Eremo è stato un luogo di riflessione e di incontro per molti rappresentanti delle confessioni cristiane e delle varie religioni, teologi più o meno noti, ha ospitato gruppi di studio della lingua ebraica, conferenze, celebrazioni.

Le persone omosessuali, credenti e non, trovavano nelle suore, in particolare suor Maria Francesca (morta nel 2006 in un incidente stradale mentre in bicicletta andava a trovare i malati) e suor Mariangela, oltre alla consueta accoglienza, una competenza specifica, liberante e rasserenante sulla loro condizione, frutto di tanti anni di incontri, studio, relazioni ed esperienze dirette nel campo della pastorale rivolta a loro.

In diverse occasioni le suore hanno esercitato la loro maternità ed offerto la loro ospitalità nei confronti di ragazzi e ragazze omosessuali allontanati dalla famiglia a causa della mancata accettazione della loro condizione da parte dei genitori, i quali spesso venivano contattati da loro per tentare, con la loro mediazione, un cammino di accettazione e riconciliazione con i figli.

Questa opera di riconciliazione veniva da loro attuata anche nei confronti di coppie a rischio di separazione o già separate che si rivolgevano a loro, con una attività discreta e nascosta, ma costante e paziente, portata avanti con delicatezza e benevolenza.

Se si è conclusa la storia terrena dell'eremo, ma non si è certamente conclusa la vita e lo spirito di amore di queste sorelle, che rimangono sempre accanto a chi le ha conosciute ed ha beneficiato della loro presenza rigenerante, che ci stimola ad aprirci alle diversità ed alle sofferenze delle persone che si rivolgono a noi.

Ultimamente, suor Mariangela, rimasta sola e prostrata dalla malattia, pregava e ripercorreva con la memoria i volti delle persone passate dall'eremo, e ha recuperato la foto di Cristian, un ragazzo di 23 anni suicidatosi diversi anni fa perché non riusciva a reggere il peso della sua condizione di omosessuale e di credente.

Aveva la serena consapevolezza di reincontrarlo presto nella vita eterna, insieme a tutte le altre persone conosciute nella sua lunga vita terrena, e che l'hanno preceduta nella pienezza. Ora non sarà più necessario parlare di loro con Dio (come dice nella sua poesia riportata qui sotto), ma può parlare con loro e con Dio, finalmente tutto in tutti. (1 Cor. 15,28).

Un piccolo mare il mio cuore

dalle rive dell'infinito navigli giungono, spinti dal vento di Dio.

Navi e piccole barche vanno, vengono, ritornano. Onde d'affetto sulla via d'ognuna;

l'incontro si frange nel luccichio della spuma gioiosa.

Dilegua la scia, un solco d'amore si stampa nel piccolo cuore profondo.

Vengono, vanno, ritornano.

Il piccolo mare rimane nel sole e nel vento, a sognare e parlare di loro con Dio.

Mariangela Periti

In dialogo con la diocesi

Risposte del gruppo omosessuali credenti "Scala di Giacobbe" alle domande sulla famiglia poste dal questionario.

In questi giorni le diocesi italiane stanno compilando dei questionari che saranno utili alla partecipazione delle stesse al Sinodo dei vescovi, che si terrà dal 4 al 25 ottobre 2015. Anche la Diocesi di Pinerolo è al lavoro in questo senso. In particolare essa sta cercando di coinvolgere gruppi specifici della Diocesi per rispondere a parte di queste domande, e sapendo che siamo un gruppo di gay, lesbiche, transg, etc. credenti ha pensato di girarne alcune anche a noi. Il tempo per rispondere era veramente poco, così alcuni di noi hanno cercato di interpretare lo spirito comune al gruppo. Dunque vi proponiamo domande e relative risposte.

DOMANDE GENERICHE
La descrizione della realtà della famiglia presente nella Relatio Synodi corrisponde a quanto si rileva nella Chiesa e nella società di oggi? Quali aspetti mancanti si possono integrare?

DOMANDE SPECIFICHE
Come la comunità cristiana rivolge la sua attenzione pastorale alle famiglie che hanno al loro interno persone con tendenza omosessuale? Evitando ogni ingiusta discriminazione, in che modo prendersi cura delle persone in tali situazioni alla luce del Vangelo? Come proporre loro le esigenze della volontà di Dio sulla loro situazione?

RISPOSTE A DOMANDE GENERICHE

La descrizione della famiglia contenuta nella Relatio Synodi corrisponde oramai alla minoranza dei nuclei famigliari esistenti nella società reale. è sufficiente entrare in qualsiasi tra le classi delle scuole italiane per verificare la vastità delle soluzioni familiari esistenti. Queste famiglie nuove già "esistono", sono le leggi a regolamentarle che mancano. E manca anche la presa di coscienza delle istituzioni religiose, che così tanta influenza hanno - in Italia - sulle decisioni politiche. Non si tratta di cancellare il modello di famiglia "classico", si tratta di integrarlo con le nuove soluzioni che la società stessa produce informalmente e la cui formalizzazione richiede.

RISPOSTE A DOMANDE SPECIFICHE

Premessa
Prima di rispondere alle domande ci preme evidenziare che i quesiti contengono alcune imprecisioni e mancanze alle quali non si può non replicare. Non esistono persone con "tendenze omosessuali". Tendenza è un aggettivo accomunabile a preferenza, capriccio; peccato che queste persone non abbiano fatto alcuna scelta, queste persone sono così strutturalmente dalla nascita, la loro è una variante naturale che non ammette percorsi di revisione e correzione, in altre parole esse non possono cambiare, perché vanno benissimo così come sono. Inoltre usare il termine tendenza omosessuale è tecnicamente scorretto, in quanto ormai da decenni il mondo della psicologia e della sociologia le definisce persone con "orientamento sessuale" omosessuale. Notiamo inoltre con dispiacere che nelle domande non sono citate le persone trans gender, che a differenza degli omosessuali il cui disagio deriva non tanto dalla loro condizione, bensì dal fatto che la società non li accetta, invece nel loro caso il disagio è anche interiore, visto che esse vivono dalla nascita il conflitto tra il sesso loro assegnato biologicamente e l'appartenenza mentale al sesso opposto; e non è neppure questo un capriccio. Per la precisione, la peculiarità delle persone trans gender riguarda non tanto l'orientamento sessuale, quanto l' "identità di genere".

1.     A nostro modo di vedere in questo momento la comunità cristiana è di scarso supporto alle famiglie comprensive soggetti omosessuali, e quando lo fa è nella direzione di negazione dell'accettazione di queste naturali caratteristiche. Vengono formulate proposte di "sopportazione della condizione omosessuale", condizione che per essere inglobata nella vita ecclesiale deve ad esempio impegnarsi all'astinenza rispetto l'attività sessuale, e se proprio non si può farne a meno perlomeno essa pratica deve rimanere nascosta vergognosamente. La relazione affettiva stabile poi, proprio non è contemplata all'interno della comunità cristiana e, se praticata, viene additata come distorta quando non malata.
Ogni gesto di evidenziazione di questo stato di cose e i conseguenti gesti per modificarne l'impostazione mediante tentativi di dialogo e rivendicazione hanno spesso come conseguenza l'allontanamento del o dei soggetti dalla vita comunitaria attiva.
L'intento di "prendersi cura" delle persone omosessuali ha un forte sentore di immissione sotto tutela di un soggetto debole, incapace di seguire un percorso scontato e vittima di traumi giovanili. In ossequio a questa visone molte volte si consiglia di intraprendere percorsi di psicoanalisi e cura mentale destituiti di ogni fondatezza scientifica; le cosiddette terapie riparative. L'effetto sui soggetti così trattati si è dimostrato disastroso.

2.     Prendersi cura di queste persone si concretizza secondo noi nelle seguenti azioni: i genitori devono trattare questi figli esattamente come i figli eterosessuali, lo stesso amore genitoriale che in effetti è unico e universale; l'omosessualità dei figli va trattata non come un problema, ma come un dono e sostenuto in quanto tale.
Il genitore non dovrà curarsi di nascondere queste caratteristiche ma di assecondarle e valorizzarle al fine di promuovere e la piena e responsabile realizzazione nella vita del proprio figlio\a. Questa è l'unica possibile ricetta per la felicità di chiunque.

3.     Il concetto di volontà di Dio nella vita delle persone omosessuali deve essere necessariamente ripulito da tutte le interpretazioni che si sono sovrastrutturate nei secoli annacquando il senso autentico del messaggio evangelico. Questo si riassume in pochi semplici concetti: l'amore di Dio si propone indistintamente a tutti i suoi figli e figlie; la stessa vita di Gesù è stata caratterizzata dal concetto di accoglienza. Tali semplici elementi costituiscono pertanto il fondamento della volontà di Dio verso tutti gli uomini, e la naturale conseguenza deve essere la loro concretizzazione (culturale e legislativa) nella società religiosa e civile.

 

Risposta personale di Franco Barbero alle domande sulla famiglia poste alla "Scala di Giacobbe"

1.   Oggi la famiglia si declina al plurale. Sacralizzarne un modello significa guardare un piccolo pezzo delle varie tipologie di famiglia con il rischio di svalorizzare altre esperienze, di concepirle come devianti o inferiori.

Ricavare dalla Bibbia la normatività di un modello di famiglia significa confondere il messaggio con un dato culturale, contingente.

Si tratta di un abbaglio che l'esegesi biblica ci permette di superare.

2.     Stupisce questa insistenza sulle tendenze omosessuali. Quando io parlo di me o di Antonio e Lucia non dico che ho e abbiamo tendenze eterosessuali. La parola "tendenza" denota un codice culturale e linguistico che non riconosce la piena naturalità dell'identità sessuale.

Non dirò che Manuela e Giuseppe hanno tendenze eterosessuali. Riconoscerò la loro identità come sana e positiva. Così per Alberto e Francesco.

Oggi – non da oggi in verità – la psicanalisi afferma la natura sana della relazione amorosa di due persone omosessuali.

3.     Dentro la comunità cristiana resta da compiere un lungo cammino, ma… si è in cammino. è già un dono di Dio.

A mio avviso, compaiono nel popolo di Dio e in alcuni pastori segni di conversione evangelica. Sul terreno biblico e teologico è in atto una vera rivoluzione che mette sullo stesso piano l'amore etero e l'amore omosessuale.

I documenti ufficiali del magistero cattolico vengono confutati, aggirati o ignorati negli studi più rigorosi ed è sperabile che presto si abbia la lucidità scientifica e il coraggio evangelico di ritrattarli. Si tratta di un "caso" di ignoranza più grave di quello di Galileo…

4.     Il dato più offensivo sta nel fatto che, come vado scrivendo da decenni, si parla molto degli e sugli omosessuali e poco o nulla si ascoltano gli omosessuali, le lesbiche, i transessuali.

Lo stesso vocabolario della comprensione, del rispetto e dell'accoglienza suona sottilmente ipocrita in tanti pronunciamenti ecclesiastici. Il linguaggio religioso della "misericordia" in tale contesto è irricevibile.

5.     E' un vero dono di Dio: molti omosessuali credenti hanno imparato a non chiedere a nessuno il permesso di amare. Anch'io dal 1978 non ho atteso l'autorizzazione di nessuno per annunciare la benedizione di Dio nel matrimonio di due persone omosessuali. Ho così agito in scienza e in coscienza con almeno 300 coppie omosessuali.

Grande  importanza in alcune comunità ha assunto la presenza di gruppi di gay e lesbiche credenti che partecipano con serenità e creatività alla vita comunitaria.

6.     Gli omosessuali credenti partecipano da anni all'impegno e alle lotte per il riconoscimento dei diritti civili sapendo che il cammino di fede va incarnato nelle scelte quotidiane di uguaglianza a livello laico.

Gli omosessuali chiedono diritti, ma esprimono soprattutto la loro volontà di essere soggetti paritari e responsabili nella chiesa e nella società. La loro richiesta di "fare famiglia" è insieme espressione di un diritto e dichiarazione di responsabilità. Diritti e responsabilità costituiscono un binomio inscindibile in qualunque persona matura, in qualunque relazione d'amore degna di questo nome.

7.     Gesù di Nazareth ci ha testimoniato ed insegnato che ogni amore vero è un dono di Dio. Nessuna autorità umana, politica o religiosa, può trasformare un dono di Dio in una disgrazia, in una patologia, in una deviazione, in un attentato alla famiglia.

8.     Dal 1963, quando il racconto di tanti amori omosessuali mi fu confidato nell'esercizio del mio ministero, cominciò quello smarrimento che sgretolò le mie certezze eterosessuali e aprì in me un varco per smontare il pregiudizio che mi imprigionava.

L'ascolto delle persone, lo studio e la preghiera mi hanno nutrito in questo viaggio in cui, anche senza la benedizione della mia chiesa, ho sempre assaporato la dolce e forte compagnia di Dio e di tantissimi credenti.

DALLA NOSTRA COMUNITA'

Rachea ci scrive

Carissimi amici e amiche della Comunità cristiana di Pinerolo,

voglio ringraziarvi con tutto il cuore per il vostro contributo che mi ha permesso di effettuare più serenamente il mio viaggio "verso la Libertà", in Marocco.

Sarei felice di condividere con voi, una domenica, la preghiera e un piatto marocchino che preparerei con molto piacere.

Allah è Grande e credo ci inviti a lodarlo insieme, come fratelli e sorelle.

Vi abbraccio con tanto affetto.

Rachea

 

Questa comunità

  1. Un affettuoso saluto alle persone che si sono aggiunte nei nostri due gruppi biblici e che stanno arricchendo la nostra ricerca di umanità e di fede.
  2. La lettura di Qohelet ci ha stimolati/e e provocati/e non poco. Sempre di più la lettura biblica si rivela feconda, centrale, liberante. Essa, con il trascorrere del tempo, svela ricchezze che sfuggono ad una prima lettura.
  3. Una rappresentanza della nostra comunità partecipa domenica 29 marzo all'incontro con la "comunità nascente" di Torino. Ore di gioiosa condivisione che vorremmo rivivere ogni anno.
  4. In questo ultimo periodo la comunità mette in atto contatti nuovi. Francesco Giusti partecipa ormai stabilmente agli incontri di "Noi siamo Chiesa" e al coordinamento nazionale. Altri fratelli e sorelle sono disponibili ad inserirsi in questo impegno di corresponsabilità e di collegamento regionale e nazionale.
  5. Franco Barbero parteciperà a Roma sabato 9 maggio all'incontro nazionale "gioia e speranza, misericordia e lotta", organizzato da "Chiesa di tutti Chiesa dei poveri", rete di gruppi ecclesiali, riviste e associazioni.
  6. Ringraziamo le numerose persone che lavorano per il blog di Franco: si tratta di un impegno quotidiano che sta creando molti nuovi contatti.
  7. In comunità c'è davvero bisogno di tutti/e. A livello regionale siamo al secondo anno del corso di Teologia Pastorale nell'orizzonte che tante volte abbiamo esplicitato: "La formazione di animatori come équipe pastorale".
  8. Il "passaggio pasquale" sia la direzione del nostro cammino quotidiano: ogni giorno qualche passo dall'egoismo alla condivisione. E davvero la strada non finisce mai. La fede in Dio ci spinge a camminare ogni giorno e ci assicura che la strada di ogni donna e ogni uomo non finisce nel nulla, ma nell'abbraccio accogliente di Dio.

Il nostro notiziario

Diversi lettori ricevono ormai via e-mail questo notiziario. Abbiamo così ridotto il numero di copie cartacee stampate. I precedenti numeri sono esauriti. Chi desidera riceverlo via mail ci risparmia una spesa piuttosto consistente. Contattare Francesco (giupaz@tin.it; 320-0842573)

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In attesa del nuovo sito: le notizie riguardanti la comunità possono essere trovate nel blog http://donfrancobarbero.blogspot.it/