lunedì 22 giugno 2015

IN GRECIA

I prossimi giorni saranno però lo stesso molto difficili. E il rischio che un banale incidente di percorso faccia deragliare i negoziati è altissimo. Tsipras non a caso sta iniziando a serrare le fila sul fronte domestico per tenere aperto non solo il piano A (l'accordo finale) ma anche quello B e quello C. Oggi incontrerà il gruppo parlamentare di Syriza in vista della volata finale delle trattative. L'ala più radicale del partito è evidentemente soddisfatta della durezza del braccio di ferro, ma il premier sa che va preparato il terreno con la dissidenza interna in vista delle concessioni che, inevitabilmente, dovrà fare all'ultimo minuto. In mattinata sono fissati due appuntamenti con Fofi Gennimata, neo segretario del Pasok e con Stavros Theodorakis, leader di To Potami, terzo partito in tutti i sondaggi con il 7-8% circa. Un doppio meeting figlio della necessità di tenersi una via di fuga in caso di necessità di sfidare il possibile no della minoranza di Syriza. Tsipras del resto non ha archiviato nemmeno il piano R, inteso come Russia. Giovedì, mentre tutti i fari saranno concentrati sull'Eurogruppo, lui sarà a San Pietroburgo per un foro economico dove incontrerà Putin (che nelle ultime ore forse non a caso starebbe ostacolando eventuali concessioni del Fmi). Pecunia non olet. E se i finanziamenti non arriveranno dalla Troika, Atene è pronta ad andare a cercarli altrove.
Ettore Livini

(la Repubblica 16 giugno)