sabato 1 agosto 2015

La Whirlpool/Indesit è salva, firmata l’intesa a Palazzo Chigi

Si è risolta nel migliore dei modi la vicenda della Whirlpool, cioè il polo degli elettrodomestici che comprende la ex Indesit e che rischiava una pesante ristrutturazione, con mille licenziamenti: non sarà chiusa alcuna fabbrica e non ci saranno esuberi strutturali, grazie alla firma a Palazzo Chigi di un nuovo piano industriale. L'accordo è stato siglato anche dal premier Matteo Renzi e per una volta ha trovato l'assenso unanime dei sindacati, inclusa la Fiom, il cui leader Maurizio Landini si è presentato con un insolito abito formale (completato da una sgargiante cravatta rossa). Landini è stato protagonista con Renzi di un abbraccio e di un siparietto: «Mettiti a sedere, non brucia. Mettiti a sedere» lo ha invitato il presidente del Consiglio, commentando scherzosamente: «E' il destino. Landini non riesce a mettersi a sedere a Palazzo Chigi». Poi Renzi ha concluso: «Questa cosa che la Film e la Uilm sono senza cravatta e tu con la cravatta è meravigliosa».
Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che ha partecipato al tavolo, ha commentato alla fine che «questo è un accordo molto importante. Ha ottenuto l'assenso di tutti i sindacati, perché il piano è stato modificato in più punti che come governo non avremmo potuto accettare: non ci sono più esuberi, ogni stabilimento ha la sua missione produttiva, e soprattutto vengono fatti investimenti per 513 milioni». Secondo il ministro «con l'integrazione Indesit-Whirlpool nasce un gruppo molto più forte che potrà crescere in Italia».
Il nuovo piano industriale di quattro anni oltre a superare la chiusura dello stabilimento di Carinaro a Caserta che per lungo tempo è stato a rischio, porta in Italia alcune produzioni dall'estero e concentra in Italia più del 70% delle attività di ricerca e sviluppo del gruppo Whirlpool in Europa.
«Grazie a questo piano industriale continueremo a gestire l'intera regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) dall'Italia» ha dichiarato Esther Berrozpe, presidente di Whirlpool Emea. «Non vediamo l'ora di costruire un'azienda ancora più forte e più efficiente, concentrata sulla crescita nel lungo periodo». Il sito di Carinaro diventerà il centro dei ricambi per tutta l'Europa dando lavoro inizialmente a 320 dipendenti contro gli oltre 800 attuali; la differenza non sarà data da licenziamenti ma gestita attraverso gli ammortizzatori sociali, i trasferimenti in altre sedi e un esodo volontario incentivato. Soddisfatti anche i sindacati e i lavoratori dell'azienda che hanno approvato l'accordo con oltre l'80% dei consensi. Per il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, questa intesa «rappresenta un modello di sviluppo e di investimenti che può essere esteso ad altri settori produttivi». L'accordo «è frutto dei sacrifici dei lavoratori e delle lotte sindacali degli scorsi mesi», ha rivendicato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
Luigi Grassia

(La Stampa 25 luglio)