sabato 3 ottobre 2015

Comunità cristiana di base di via Città di Gap, Pinerolo
NOTIZIARIO DELLA CASA DELL'ASCOLTO E DELLA PREGHIERA

N°17 ottobre '15
In evidenza:

     APPUNTAMENTI DI COMUNITA'

- 4 e 18/10: eucarestie

- 5-6, 12-13, 19-20 e 26-27/10: gr. biblici

- 19/10: inc. con parrocchia San Lazzaro

- 26/10: assemblea di programmazione

- 31/10: inc. su "la salvezza e il pericolo"

    NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

- 17/10: la SdG incontra Dall'Orto

- 25-26/10: G. Franzoni a Torino-Pinerolo

     RECENSIONI

- V.Pezzino, C.Bonifazi-L.Bimbi, C.Augias, M.Biglino, E.C.Bianchi, Libri vari

     SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

- Partire dai poveri

- Quando si poteva ridere degli dei

- C'è teismo e teismo

    DALLA NOSTRA COMUNITA'

- Questa comunità

APPUNTAMENTI DI COMUNITA' (via Città di Gap 13 -II piano)

     DOMENICA 4 OTTOBRE alle ore 10 - Eucarestia: prepara il gr. martedì sera.

     LUNEDI' 5 OTTOBRE alle ore 15,30 e MARTEDI' 6 OTTOBRE alle ore 21 - Gruppi biblici: leggeremo insieme il cap. 3 del Vangelo di Luca (NB: attenzione al cambiamento dell'orario del gruppo del lunedì pomeriggio, anticipato di 30'!)

     LUNEDI' 12, 19 e 26 OTTOBRE alle ore 15,30 e MARTEDI' 13, 20 e 27 OTTOBRE alle ore 21 - Gruppi biblici: proseguiamo la lettura del Vangelo di Luca.

     DOMENICA 18 OTTOBRE alle ore 10 - Eucarestia: prepara gr. lunedì pomeriggio.

     LUNEDI' 19 OTTOBRE alle ore 20,45 incontro della nostra cdb con la parrocchia di San Lazzaro: nei locali della parrocchia, dopo la relazione di Franco Barbero, ci confronteremo insieme ad alcuni/e amici/e della parrocchia di San Lazzaro sull'enciclica di papa Francesco "Laudato si'".

     LUNEDI' 26 OTTOBRE alle ore 17,30 - Assemblea mensile di programmazione (NB: attenzione al cambiamento dell'orario di inizio, anticipato di 30')

     SABATO 31 OTTOBRE alle ore 17 - Presentazione del libro "La salvezza e il pericolo": la relazione introduttiva su questo libro di Adriano Labbucci (ed. Donzelli, Roma, 2015, pp. 118, 17 €) sarà a cura di Franco Barbero.

ALCUNI APPUNTAMENTI con Franco Barbero

    VENERDI' 9 e 23 OTTOBRE dalle ore 18 alle 19,30 – Corso biblico a Torino (presso la sede di via Principe Tommaso 4). Leggeremo insieme il libro dei Proverbi.

    SABATO 10 OTTOBRE dalle ore 15 – Gruppo biblico di Moncalieri a Pinerolo: incontro nella sede di via Città di Gap 13 per proseguire la lettura del vangelo di Giovanni.

    MERCOLEDI' 14 OTTOBRE dalle ore 20,45 – Gruppo biblico giovanile a Pinerolo: ci incontriamo nella sede di via Città di Gap 13 per proseguire la lettura di Genesi. Per informazioni: Chiara 334/3018999.

    SABATO 17 OTTOBRE dalle ore 16,30 – a Rivalta (presso la cascina del "Filo d'erba" di via Roma 9): incontro mensile per gli adulti del gruppo "Primavera" sull'ultimo libro di Kung: "Morire felici? Lasciare la vita senza paura", che tratta del tema della fine della vita (vedi articolo più avanti).

    DOMENICA 25 OTTOBRE dalle ore 10,30 alle 16 – Incontro mensile della comunità nascente a Torino (via Principe Tommaso, 4): accoglienza dalle 10 ed eucarestia dalle 10,30. Dopo il pranzo autogestito, svolgeremo una breve ricerca comunitaria.

    NB: le date di ottobre degli altri incontri saranno concordate in questi giorni e comunicate appena possibile sul blog di Franco: http://donfrancobarbero.blogspot.it/

NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

La Scala di Giacobbe (gruppo gay lesbico bisex transgender di Pinerolo)

Sabato 17 ottobre alle ore 17,00 presso il Salone delle Feste del Circolo Sociale in via Duomo 1 (di fronte al Municipio), presentazione del libro di Giovanni Dall'Orto "Tutta un'altra storia. L'omosessualità dall'antichità al secondo dopoguerra" (ed. Il Saggiatore). Insieme all'autore sarà presente don Franco Barbero. Alle ore 19,30 cena autogestita presso i locali del FAT in Vicolo Carceri 1. Alle ore 21 proiezione di un film a tematica LGBT. Per ulteriori informazioni scrivere a lascaladigiacobbe@gmail.com
Comitato pinerolese contro l'omo-transfobia: un'ottima partenza!


Il comitato pinerolese contro l'omotransfobia dopo la pausa estiva ha ricominciato i suoi lavori con l'incontro di giovedì 24 settembre alle ore 21 nei locali della Chiesa Valdese di Pinerolo. Si è trattato di una serata straordinariamente ricca di idee e di proposte. Siamo stati rallegrati per l'inattesa presenza di giovani che si sono inseriti nel nostro percorso di ricerca. Nel comitato sono così diventate numerose le voci di giovani. Che bella sorpresa! Eravamo presenti, come al solito, la Scala di Giacobbe, la comunità cristiana di Via Città di Gap e la chiesa valdese.

La prima scadenza sarà per sabato 17 ottobre con la presentazione del libro di Giovanni Dall'Orto (vedi sopra).

Il prossimo incontro organizzativo del Comitato si svolgerà giovedì 26 novembre alle ore 17,30 presso i locali del Tempio Valdese in via dei Mille a Pinerolo. Chiunque desideri partecipare è come sempre benvenuto/a.

Fiorentina Charrier

Gruppo "Primavera" di Rivalta

- Sabato 26 settembre a Pinerolo presso la sede dell'Arci ci siamo incontrati per un pomeriggio di confronto, programmazione e convivialità. Alle 16 Franco Barbero ha svolto una breve relazione sul tema dell'anno 2015-16 "un mondo da scoprire e ricevere come dono", seguita da un confronto comunitario. Dalle 18 a gruppi unificati (elementari, medie, adulti) abbiamo fatto l'usuale momento di verifica delle attività dello scorso anno e abbiamo iniziato a programmare le attività per i prossimi mesi (ci siamo aggiornati ad un incontro organizzativo ad hoc tra animatori/trici che si terrà lunedì 5 ottobre per definire meglio i dettagli e le date). A seguire abbiamo cenato insieme.

- Il secondo incontro del gruppo adulti si terrà sabato 17 ottobre dalle ore 16,30 alle ore 18, in via Roma 9, presso la cascina "Filo d'erba". Franco Barbero presenterà l'ultimo libro di Hans Kung, "Morire felici? Lasciare la vita senza paura".

- I gruppi "catechesi" elementari e medie-superiori si svolgeranno presso l'usuale sede della cascina del "Filo d'erba" di Rivalta sabato 24 ottobre o domenica 25 (data, orario e tema saranno definiti all'incontro del 5 ottobre).

Francesco Giusti

Comunità di base piemontesi

Con Ada, Carlo e Franco ho partecipato per la nostra cdb al coordinamento regionale di sabato 22 settembre che si è tenuto a Torino.

Scopo dell'incontro era definire gli ultimi particolari organizzativi dell'incontro pubblico che si terrà sabato 24 ottobre dalle ore 15 presso la sede dell'associazione "Opportunanda" in via Sant'Anselmo 21 a Torino. Giovanni Franzoni, Enrico Peyretti e Antonietta Potente relazioneranno sul tema "Chiesa di base che cammina".

Domenica 25 ottobre Franzoni parteciperà ad una celebrazione eucaristica che si terrà a Pinerolo: definiremo sede ed orario in un incontro che si terrà lunedì 5 alle 17,30 presso la sede del "FAT" in vicolo carceri.

L'impegno comune è di invitare a partecipare ad entrambi queste iniziative nel modo più largo possibile.

Si è anche stabilito che il prossimo collegamento regionale si terrà martedì 17 novembre, ma confermeremo data, orario e sede nel prossimo notiziario.

Fiorentina Charrier

Comunità di base italiane

Sabato 26 e domenica 27 settembre ho partecipato per la nostra comunità al collegamento nazionale delle cdb che si è tenuto a Livorno presso la sede della cdb del "Coteto".

Abbiamo discusso dei seguenti argomenti all'ordine del giorno:

1) conto corrente, contribuzioni e preventivo 2015;

2) organizzazione della segreteria tecnica: gruppo comunicati;

3) iniziative e impegni per il 2015: resoconto e impegni in atto;

4) ipotesi per il prossimo incontro nazionale: organizzazione, date, tematiche;

5) prossimo collegamento;

6) presenza delle CdB sul Web.

La maggior parte del tempo è stata dedicata ad una discussione assai costruttiva sul tema del prossimo convegno nazionale, che si dovrebbe tenere a Verona nel ponte del 25 aprile: confermeremo data e luogo appena sarà definito. Sono emersi, mi pare tre grossi filoni di interesse:

1) la necessità di un confronto "critico" sulle novità introdotte nella chiesa da papa Francesco (l'argomento è stato proposto da più comunità, compresa la nostra, con accentuazioni diverse);

2) il tema dei nuovi linguaggi della fede, del come esprimere la fede oggi (proposto dalla nostra cdb ma ripreso da molti/e);

3) la proposta di una organizzazione a rete della chiesa di base, realtà parrocchiali comprese, con piccole comunità coordinate da animatori/trici che leggono insieme la Bibbia (proposta di Beppe Manni di Modena, ripresa da molti). Altri temi sono emersi, ma mi pare meno condivisi.

Abbiamo infine fissato il prossimo collegamento nazionale per il 12-13 dicembre. La sede sarà probabilmente Firenze, presso la cdb dell'Isolotto": daremo conferma appena possibile.

Concludo esprimendo il mio ringraziamento per l'ottima ospitalità della cdb del "Coteto": siamo stati davvero bene in questi due giorni!

Francesco Giusti

Noi siamo chiesa

Sabato 10 ottobre parteciperò per la nostra cdb al collegamento nazionale che si svolgerà a Milano, in via Soperga 36, dalle ore 10 alle ore 16. L'ordine del giorno è assai corposo:

1) organizzazione del coordinamento e responsabilità;

2) sinodo dei vescovi, situazione;

3) bilancio di Chiesadituttichiesadeipoveri e incontro a Firenze dell'11 ottobre del Comitato promotore per discutere se e come continuare;

4) nostra partecipazione all'incontro della Chiesa italiana di Firenze del 9-13 novembre (dopo che la nostra richiesta di essere presenti è stata accettata da Mons. Galantino);

5) "Council 50", incontro mondiale del 20-22 novembre a Roma;

6) bilancio, raccolta delle adesioni e questioni organizzative;

7) questione del gender;

8) varie ed eventuali.

Nel prossimo notiziario cercherò di fare un breve resoconto dell'incontro.

Francesco Giusti



RECENSIONI

Vincenzo Pezzino, Fidarsi di Gesù di Nazareth



Franco Barbero segnala il libro di un caro amico, di cui riproduciamo nel seguito l'ultima di copertina.

"Un giorno è apparso un uomo su questa terra , unico, irrepetibile, Gesù di Nazareth.

Non era Dio, era un uomo. La sua percezione di Dio, che noi non abbiamo, era anch'essa umana e parziale.

Anzi, su qualcosa si sarà anche sbagliato (errare humanum!). Pur non conoscendo Dio interamente, aveva una comprensione particolare del nostro creatore. Le sue intuizioni erano infatti molto superiori alle nostre e dobbiamo accettare il rischio di credergli.

Il messaggio fondamentale che ci ha trasmesso su Dio è rassicurante: Dio ci ama e ci salva. Noi dobbiamo fare del nostro meglio per contraccambiarlo e venire incontro alle Sue aspettative, esprimendo lo stesso amore per Lui e nelle relazioni tra noi

non astrattamente, ma mettendolo in pratica".

Credo in dio intuitivamente, emotivamente, non in contrasto con la ragione, come semplice uomo che vive su questa terra.

Scopro il personaggio storico Gesù di Nazareth, profeta attendibile ed affidabile, intorno al quale la testimonianza dei cristiani offre una valida traccia storica, pur tra molte contraddizioni.

Nonostante le carenze della gerarchia cattolica che ufficialmente lo rappresenta, la sua proposta parla al cuore di ognuno di noi, rivelando l'amore di Dio e invitando all'amore tra gli uomini.



In libreria per c.u.e.c.m. editrice, pp. 107, € 10





Chiara Bonifazi e Linda Bimbi, Una vita, tante storie



In queste pagine l'Autrice fa rivivere l'intreccio che ha caratterizzato la vita e l'esperienza di Linda Bimbi, suora e militante per i diritti dei popoli.

Il paesaggio è transoceanico: da Lucca al Brasile e poi di nuovo in Italia.

Quando la passione evangelica ed umana orienta una vita, si incontrano compagni e compagne di viaggio sorretti dagli stessi ideali che, in contesti diversi, operano nella stessa direzione, per la stessa causa.

Ebbi anch'io, almeno 30 anni fa, la fortuna e il dono di incontrare Linda Bimbi, Maria Elena e le sorelle comunitarie in alcuni incontri a Roma ed Assisi.

Fu Mario Cuminetti che un anno mi invitò a sostituirlo....e così cominciò la relazione.

Tra di loro si respira sempre la perfetta sintonia e l'intreccio armonico tra fede e impegno politico.

Pensando a Linda Bimbi e alle due piccole comunità di Roma e Bastia mi giunge una marea di ricordi, ma soprattutto la testimonianza di una passione mai spenta.

Ora siamo tutti/e ormai in piena vecchiaia, viaggiare per incontrarsi è quasi impossibile, ma resta il filo mai spezzato dell'affetto, dei ricordi, dell'impegno comune.



In libreria per Gruppo Abele editrice, Torino, 2015, pp. 176, € 15

(recensione a cura di Franco Barbero)


Corrado Augias, Le ultime diciotto ore di Gesù

Sto leggendo questo libro con grande interesse.
E' un' indagine-romanzo sulle ultime ore di vita di Gesù di Nazareth.
Non ho ancora terminato la lettura, ma posso dire che è molto intrigante la presentazione dei personaggi   coinvolti nella vicenda della condanna e  della morte violenta di Gesù.
L'Autore, molto abilmente, fa parlare i vari personaggi come Pilato, la moglie Claudia, Caifa ,il sommo sacerdote, il fariseo Nicodemo, la donna che Gesù aveva salvato dalla lapidazione.... Insomma,  la messa in scena è un procedimento efficace che apre nuovi scenari su anche su una realtà già conosciuta attraverso la lettura dei Vangeli.
Anche mediante  l'immaginazione e la fantasia si possono intuire particolari di una storia che, ancora dopo circa venti secoli, non cessa per nulla di essere interpellante.
Mi propongo di proseguire la segnalazione dopo aver terminato la lettura del volume.



In libreria per Einaudi editrice, Torino, 2015, pp. 246, € 20

(recensione a cura di Fiorentina Charrier)


Mauro Biglino, La Bibbia non parla di Dio

Sulla Bibbia escono volumi e volumoni impegnativi che per ragioni di fede e di ministero studio volentieri e con frutto.
Questo volume, invece, è una collezione di barzellette che suscitano ilarità nel lettore perché l'autore ha il pregio di scriverle come se fossero studi seri e ricerche documentate.
Ho letto il libro facendone alcune risate di tonificante benessere nelle ore più calde, in cui avevo bisogno di un po' di leggerezza. C'è qua e là qualche notizia sulle malattie autoimmuni e sui cereali che merita attenzione: il resto è frutto di una fantasia davvero galoppante che, però, non regge al confronto con l'intelligente ironia ebraica.
L'Editore, assecondando le fantasie dell'Autore, sta al gioco e presenta il libro come "uno studio rivoluzionario sull'Antico Testamento": una intelligente operazione commerciale.
Quindi, caro lettore del notiziario, un po' di barzellette ufologiche me le sono lette anch'io. Alla fine però, dopo un giorno, sazio di fantasie evasive, ho ripreso a studiare la storia di Israele - ne ho una cinquantina - e lì entri nel mondo della realtà.

In libreria per Mondadori editrice, Milano, 2015, pp. 346, € 18

(recensione a cura di Franco Barbero)


Enrique Ciro Bianchi, Introduzione alla teologia del popolo

Il volume in realtà è soprattutto il profilo spirituale e teologico di Rafael Tello, un teologo argentino sconfessato nel 1979.
L'arcivescovo Bergoglio, giunto a Buenos Aires, lo riabilitò pubblicamente il 10 maggio 2012 in un intervento alla facoltà di teologia.
Se le elaborazioni di Tello, gesuita, costituiscono una delle espressioni della teologia della liberazione, è innegabile che esse si caratterizzano per alcune accentuazioni particolari: " Il popolo va verso Dio attraverso le vicissitudini della sua vita ordinaria....La prima evangelizzazione ha dato alla luce un nuovo modo culturale di vivere la fede cristiana che oggi sopravvive tra i poveri dell'America latina e che non trova Dio negando il mondo e nemmeno vivendolo come mero mezzo per arrivare a Lui, bensì incontra Dio vivendo nel mondo e sperando cose mondane" (p. 110).
"L'uomo del popolo sa  - in un modo sapienziale -  che la vita è di Dio, che siamo di Dio e a Lui  torneremo. Di questa convinzione sono intrisi gli atteggiamenti quotidiani del popolo... E' un fatto che i poveri vivono la loro fede senza dare grande importanza alla lettura e allo studio della Sacra Scrittura" (p. 195).
Per essi Dio parla dentro la vita e la cultura dei più deboli, anche attraverso e dentro molte "festività" e devozioni che, secondo Tello, sono parte del sangue e della fede del popolo latino-americano.
Così egli capisce e interpreta la straordinaria esuberanza devozionale mariana.
Il popolo dei poveri,  secondo Tello, crede fermamente nella vita eterna , e nello stesso tempo  ha "un modo di vivere la fede non mondano, che apprezza intensamente la vita di questo mondo... Il popolo trae felice godimento dalle piccole cose della vita, come mangiare e bere, e per quanto le sofferenze abbondino, mantiene intatta la sua capacità di fare festa. Ha una sapienza di vita che l'aiuta a godere di questa vita..." (p. 126). E' evidente che Tello fa riferimento in modo preferenziale ai libri sapienziali della Bibbia.
Ho offerto alcuni assaggi come invito alla lettura di teologi a noi ancora poco noti come Tello, Gera e Scannone. Sarà un confronto utilissimo per aprirci al plurale delle espressioni della fede cristiana.

In libreria per EMI editrice, Bologna, 2015, pp. 274, € 20

(recensione a cura di Franco Barbero)

SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

Grazie o Dio

Grazie o Dio, che Ti nascondi dentro le mie paure, le mie ansie, le mie pigrizie.
Grazie per la mia curiosità, sicuramente un Tuo dono, che mi stimola, mi spinge a cercare, a conoscere. E lì che Ti trovo, negli occhi delle persone che lottano.
Non Ti chiedo di continuare a spingermi, so che lo farai, tocca a me alzare gli occhi e muovermi, voglio anch'io parlare di Te, essere nei fatti una credente credibile.
Signore, portami dove vuoi Tu che io vada; fammi incontrare le persone che Tu desideri che io incontri; dimmi cosa vuoi che io dica e aiutami a non intralciare il Tuo cammino.

Franca Avaro

Partire dai poveri

Se dovessimo riassumere tutti gli interventi, gli incontri e i discorsi di Papa Francesco a Cuba e negli Usa, forse potremmo scrivere "partire sempre dai poveri".

La richiesta di pari dignità per tutte le persone si è declinata in mille modi, ma con una concretezza singolare: terra, lavoro, salute, dignità, nessun abuso. Fino all'ultimo respiro il Papa ha ribadito che per cambiare il mondo c'è una prospettiva sola: mettere al centro la dignità e la liberazione dei poveri e uscire dalla mostruosità della pena di morte e delle guerre. La sua dichiarazione circa l'industria delle armi non può non lasciare traccia nel calendario delle potenze e della nostra cittadinanza attiva. Le chiese e le religioni su questo terreno debbono insieme costruire una obiezione totale.

Franco Barbero

Quando si poteva ridere degli dei

Maurizio Bettini documenta su "Repubblica" del 23 settembre, in una interessante rassegna sulle religioni, il fatto che in talune esperienze religiose non solo antiche si può ridere degli dei.
Quando poi arriva ai monoteismi cade nei soliti luoghi comuni e scrive parole che ad uno studioso della letteratura ebraica e cristiana sembrano illeggibili.
Le riporto perché il lettore si renda conto di quanti stereotipi, di quanti luoghi comuni, di quante banalità siano piene le opere di chi si addentra in "mondi religiosi" come l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam attraverso gli occhiali del "singolare". Questi "mondi" così riassunti, vengono travisati totalmente negandone la pluralità dei volti e delle esperienze.
Ecco il testo:
"A questo punto non ci resta che concludere con un breve parallelo fra il modo in cui gli antichi hanno rappresentato i loro dei e quello in cui le religioni  dette monoteistiche si rappresentano invece la propria divinità. Lasciamo da parte il cristianesimo, che si è costruito sul racconto di un Dio che si è fatto uomo per essere ucciso e così redimere i peccati del mondo: una religione come questa, che si fonda sulla passione e la morte del figlio di Dio, si oppone costituzionalmente alla possibilità di ridere. Quanto al Dio ebraico e islamico - ma questo vale anche per colui che i Cristiani chiamano " Dio Padre - a differenza delle divinità antiche questa non solo è unica, ma è soprattutto lontana: è un dio che, in quanto costituisce l'origine di tutto ciò che esiste, ed è egli stesso il Tutto - increato ed eterno, infinito, assoluto - per lo stesso motivo è anche remoto, inafferrabile negli spazi siderali che costituiscono solo una particella della sua immensità. Con Lui non si interagisce offrendogli doni concreti, ma gli si rivolgono solo offerte metaforiche e spirituali. Di lui non esistono immagini, la sua è una presenza tanto totale quanto astratta, anzi, astratta proprio perché totale. L'unica relazione che con lui si può avere è di totale sottomissione, di piena accettazione ai suoi voleri, l'esecuzione della sua volontà in un progetto che è addirittura cosmico e, come tale, va ben oltre ciò che riguarda la minima presenza dei singoli uomini. Come si potrebbe ridere di una divinità come questa?"
Se c'è un "Dio contrariato" con la creazione è proprio quello dei due Testamenti. Si pensi al riso di Sara davanti al messaggero di Dio,  ai Salmi, a Giobbe, a Qohelet, alla letteratura midrashica, all'Esodo...
Il Dio stellarmente irraggiungibile? Si pensi al "santuario" del Levitico, del cammino del popolo nel deserto, a Geremia, a Rut...
Ormai tutti parlano di tutto e la moda di far passare l'ebraismo attraverso il proprio imbuto culturale è molto diffusa. Basterebbe qualche studio, qualche lettura un po' seria per uscire da queste prigioni presentate come cultura. In Italia esiste una letteratura di prima qualità sull'ebraismo su cui documentarsi.

Franco Barbero



Il sapore della lentezza

E' già in via di pubblicazione e di diffusione l'agenda "Giorni nonviolenti 2016".

Quest'anno, con un pensiero ogni giorno, questa meravigliosa agenda avrà come filo conduttore "Il sapore della lentezza". Prenotatela subito. La riceverete a casa vostra entro ottobre. Per chi ne prenota più copie, l'editore pratica sconti sostanziosi (vedi sotto).

L'agenda è rivolta soprattutto ai singoli che vogliono nutrire ogni giorno il loro cuore con un pensiero nonviolento. Nello stesso tempo l'agenda è rivolta a gruppi, associazioni, botteghe equosolidali, a comunità religiose, a librerie alternative...

Si tratta di diffondere semi di pace e guardare nella prospettiva di un mondo in cui taccia il fragore delle armi.

Per l'ordinazione rivolgersi a: edizione Qualevita, Via Michelangelo 2, 67030 - Torre dei Nolfi (AQ). Tel. 349/5843946 (costo di 1 copia: 11€; se si ordinano 5 copie: 9,50 € a copia; se si ordinano 10 copie: 9 ogni copia).

Franco Barbero

Un diverso uso del tempo

La spiritualità evangelica non è sopportazione ma sapienza del quotidiano. Lo Spirito ci sfida a leggere il nostro vissuto per discernere come Dio stia agendo e come noi possiamo non opporgli resistenza. E' vivere il tempo in ascolto della Parola. Giusto il contrario di subire passivamente il vissuto. Sì, ma come si fa a vivere una simile spiritualità? La Scrittura invita i suoi lettori a coltivare una sapienza del tempo. Proprio perché il Dio biblico abita il tempo, più che il tempio, proprio perché il suo Spirito penetra la storia, più che le anime, i credenti sono chiamati a prestare particolare attenzione al tempo, alla sua intelligenza, al suo uso. La spiritualità cristiana ha a che fare con l'ordine del tempo, con una disciplina temporale che esprime il valore etico e spirituale del tempo. La tradizione riformata ha aperto un interessante cantiere sulla questione (si veda Max Engammare, L'ordine del tempo, fresco di stampa per i tipi della ed. Claudiana: un testo rigorosamente storico, sull'ordine del tempo nella Ginevra di Calvino, che può diventare provocazione attuale sullo stile della spiritualità).
Oggi, però, rischiamo di perdere questa sapienza, facciamo fatica a cogliere il nesso tra discepolato e disciplina, tra il Dio che entra nel tempo e il nostro uso del tempo. Penso che dovremmo ripartire da qui. Facendo fronte al tempo perso e disperso che anche i più impegnati (quelli con le agende piene) sperimentano. Incominciamo dal percepirne il disordine. Non è un'operazione semplice perché, normalmente, tutto ciò che facciamo ha un senso ai nostri occhi. Come quando passiamo ore a seguire talkshow o le ultime notizie offerte dalla rete, in nome del necessario aggiornamento (Bibbia e giornale!). Eppure, se fossimo onesti con noi stessi, dovremmo ammettere che da anni ci riempiono le orecchie di chiacchiere e nient'altro. Che avremmo potuto fare un uso migliore di quel tempo. E dopo la percezione del disordine, proviamo a mettere un po' di ordine, a stilare un orario delle nostre giornate.
La fatica della ripresa, dopo le ferie, ci stimola a pensare una spiritualità che si traduce nel provare a mettere ordine nelle nostre vite, a partire da un diverso uso del tempo: scelto e non solo subito, regolato e non più lasciato al caso. Vi sembra strana questa proposta? Vi suona troppo «ascetica», quasi volessimo ancora una volta scalare il cielo con le nostre forze? Ma come fa a farsi udire la Parola, se non prestiamo ascolto, se non le diamo tempo? E perché nei nostri impegni lavorativi seguiamo orari precisi, ci diamo scansioni del tempo per niente approssimative, mentre per la fede andiamo a spanne, improvvisando gesti religiosi e perdendo di vista quella vita ordinaria nella quale lo Spirito soffia con estrema libertà? Facciamo, almeno, un tentativo per mettere ordine al nostro tempo, mentre invochiamo da Dio esattamente questo: insegnaci a contar bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio (Salmo 90,12).

Angelo Reginato (da "Riforma" del 18 settembre)

C'è teismo e teismo

C'è il teismo che vede lassù un assoluto governatore per cui non muove foglia che Dio non voglia. Quasi 80 anni fa i miei genitori, semianalfabeti, mi testimoniarono un Dio maternamente Padre, origine di tutte le creature, lontano e vicino, un Amore che non abbandona mani, non castiga, tutto accoglie.
Dire che ogni teismo è un mostro costituisce a mio avviso una comoda semplificazione in cui, a mio parere, cadono talvolta anche Lenaers e Spong.
Purtroppo negli anni degli studi teologici tentarono di imprigionarmi in un teismo dogmatico rigido e triste, fatto di angoscia. Ma dal 1963, il teismo fiduciale, lieto, amoroso, caldo ed accogliente ha prevalso sul teismo dogmatico.
Gli studi sul Gesù storico e il suo messaggio mi hanno confermato in un teismo in cui per me pensare Dio lontano non è meno vero che il Dio vicino: in ogni caso la Sua "alterità" è amore che si fa vicino, voce che mi chiama, mistero che adoro, presenza accompagnatrice e responsabilizzante che mi affascina e mi innamora. Non riesco a guardare un fiore senza sentire la bellezza e il profumo di Dio. Non riesco a guardare il volto di un ragazzo sofferente senza vedere nei suoi occhi un grido di Dio, trasparenza di Dio che chiama all'accoglienza.
Un Dio teista lassù nel ciclo io nella mia vita non l'ho mai vissuto, ma l'ho visto come indottrinamento ecclesiastico che ha fatto soffrire milioni di cristiani.
Dunque sono un cristiano teista, che proprio in nome di questo Dio amore assoluto ha reso cenere l'idea di un Dio giudice, dirigista, manovratore.
Allora per me la questione non è teismo sì - teismo no, ma piuttosto quale teismo.
Queste "tinteggiature negative" di alcune teologie, a mio avviso, sono comode sistemazioni intellettuali di chi ha poca familiarità con la lettura biblica e soprattutto con la cura pastorale.
E soprattutto ha subito nella sua vita l'oppressione dogmatica e giustamente se ne vuole liberare.
Su questo orizzonte, di un cristianesimo che rilegge criticamente e creativamente la sua storia dogmatica, diventata oggi un binario morto, sono perfettamente d'accordo e combatto da oltre 50 anni.

Franco Barbero



DALLA NOSTRA COMUNITA'

Questa comunità
  • In questo mondo e anche in questa chiesa, dove tutto è grandioso e dove l'occhio rimane colpito da queste scenografie, costruite per dare spazio solo ai "giganti", come possiamo vivere con gioiosa fiducia la nostra esistenza quotidiana minuscola e le nostre microscopiche esperienze comunitarie?
  • Partiamo dalla nostra comunità: una realtà molto piccola, 35-40 persone, di età molto diverse, spesso con vissuti problematici rispetto al lavoro, alla salute, all'educazione dei figli, coinvolti in mille rigagnoli di solidarietà.. Anche le comunità che conosciamo e con le quali comunichiamo più frequentemente  sono realtà fragili, spesso molto piccole.
  • La nostra comune storia di comunità cristiane di base ci ha regalato un prezioso messaggio evangelico, una base che ci accomuna profondamente, oggi come ieri: non cerchiamo i riflettori e non ci seduce la grandezza. La teologia del granello di senape è diventata in tutte le nostre comunità cristiane il DNA profondo. Non ci siamo mai vergognati della piccolezza e abbiamo cercato insieme, nelle nostre differenze, di consolidare la prassi comune dell'impegno nel mondo e della solidarietà. Davvero possiamo ringraziare Dio che ci ha donato questa fondamentale comunione nella fede.
  • Ma in questo cammino ci sembra di intravvedere che già da molti anni esistono percorsi ed impostazioni diverse, che ci hanno condotti a scelte differenti. Per esempio, nella nostra comunità cristiana di base di via Città di Gap esiste una particolare attenzione, oltre all'impegno politico e nel volontariato, a ciò che avviene nelle chiese cristiane, nelle religioni e in particolare nelle varie presenze anche istituzionali del mondo cattolico.
  • Per noi e per altre comunità, ci sembra, è molto importante sentirci parte della grande chiesa con scambi, confronti, iniziative comuni. Dalle quattro parrocchie, con cui siamo in contatto, riceviamo un messaggio evangelico di significativo stimolo per noi. Così pure "Noi Siamo Chiesa", "Chiesa di tutti-chiesa dei poveri", "Gruppi cristiani GLBT"... costituiscono per noi luoghi di significativa partecipazione e coinvolgimento.
  • Piccoli, ma aperti: è un po' il nostro progetto, che viviamo con la pochezza e la fragilità delle nostre forze. Il nostro presbitero, da sempre, è proiettato in questa direzione di cura pastorale in larga misura fuori dall'ambito strettamente comunitario.
  • Ci sembra che altre comunità, con coerenza e convinzione, ugualmente ricche di impegni in cui seminano amore e giustizia a piene mani, stiano costruendo un percorso più attento a sottolineare il valore, la originalità e la fecondità del nostro movimento delle comunità cristiane di base.
  • Se comprendiamo correttamente, questi fratelli e queste sorelle mettono in primo piano le istanze e le ricerche del nostro movimento di base. Ci sembra che la loro esperienza, per una precisa scelta, sia meno orientata a "contaminarsi" con il mondo cattolico nelle sue varie articolazioni e talvolta esprima poca attenzione a ciò che avviene nell'area ecclesiale cattolica o cristiana in generale.
  • Se ha qualche attendibilità questa nostra lettura, ci sembra utile che le differenze vengano realmente e serenamente esplicitate e consapevolmente assunte. Senza questa consapevolezza, a nostro avviso, le differenze creano tensioni infeconde o si può facilitare l'illusione di cancellarle, di personalizzarle o di farne prevalere una sulle altre.
  • In questa fase, ribadendo chiaramente la nostra coinvolta partecipazione al movimento delle comunità cristiane di base italiane, siamo ancor più interessati/e alla chiesa del vangelo e dei poveri nelle sue varie espressioni e anche costruttivamente e criticamente attenti ai segnali e agli stimoli che papa Francesco lancia alla chiesa, alle religioni e al mondo.
  • Ci interessa molto tenere gli occhi e il cuore aperti per mantenere, allargare ed approfondire contatti e relazioni con i vari "territori" della nostra chiesa, ecumenicamente intesa.

1 ottobre 2015                               Comunità Cristiana di base di Via Città di Gap, 13 - Pinerolo



Don Mario, il prete dei poveri

La settimana scorso è morto Don Mario Polastro, parroco di San Lazzaro a Pinerolo. Chi lo ha conosciuto e ha goduto della sua amicizia, come il sottoscritto, non potrà dimenticare la sua testimonianza di fede. Don Mario ha dedicato tutta la vita e il ministero pastorale alla chiesa locale, alla lotta per i diritti degli ultimi, all'ecumenismo.

E' difficile ricordare degnamente la statura morale, intellettuale e pastorale di questo presbitero della nostra chiesa locale. Quando scompaiono i profeti, non è sempre facile vedere chi subentrerà al loro posto. Tuttavia il modo migliore per raccogliere la loro testimonianza sta nel proseguire il loro impegno evangelico ed umano.

La comunità cristiana di base di via Città di Gap esprime vicinanza ai famigliari e alla comunità di San Lazzaro mentre ringrazia Dio per il dono di averlo avuto come amico e compagno di viaggio in tante lotte di liberazione.



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