giovedì 4 febbraio 2016


Il parroco battezza le gemelle e si schiera con i due papà "Il vostro è un amore puro"



FIRENZE - Don Federico le aveva battezzate tutte e tre quelle gemelline davanti ai loro due papà, nella chiesa di San Sebastiano a Roma. Si era anche lasciato riprendere dalle telecamere di Real Time mentre dal pulpito diceva: «Il presente che vogliamo costruire passa anche da questo momento», cioè dal battesimo dei figli di una coppia omosessuale. Era il 31 agosto 2014. Il sacerdote rivolto ai due papà spiegava: «Il vostro è un amore puro, sincero, che non ha paura e io vorrei che la chiesa non avesse paura». Quelle parole oggi spopolano in rete, rimbalzano da un sito all'altro, scatenano migliaia di visualizzazioni dopo che domenica Real Time ha mandato in onda la puntata «Di fatto famiglie» dedicata in parte proprio a Simone Michelucci, toscano dell'empolese, e al suo compagno Roberto. Una famiglia con tre bambine: Melissa, Viola e Sofia, gemelle nate grazie a due donne canadesi. Veronica che ha donato gli ovuli e Kelly che ha "prestato" il grembo. Le telecamere seguono tutto di quel giorno, dai preparativi alla cerimonia religiosa: «L'omosessualità è un argomento che ci coglie impreparati e insicuri. – dice in chiesa il prete - Per la chiesa gli atti di omosessualità sono contrari alla legge naturale e in nessun caso possono essere approvati. Io sacerdote leggo queste cose, guardo voi e... Penso che non le condivido». Frasi che colpiscono pure i due papà che commentano felici: «Si è esposto più di quanto pensavamo ». Certo don Federico Tartaglia, parroco di Cesano, un passato da missionario in Malawi, non immaginava che quella registrazione andasse in onda a ridosso del voto sulla legge Cirinnà. Così dopo giorni di silenzio ieri ha scritto su Facebook un post. Nessuna retromarcia, ma qualche virgola la rimettere a posto: per esempio far sapere che la celebrazione del battesimo è avvenuta con il via libera del vescovo. Poi: «Ho sottovalutato l'insidia mediatica delle riprese televisive, mi dispiace». Il sacerdote si rammarica anche «per l'aver permesso che i mezzi di informazione potessero usare alcune delle mie affermazioni a distanza di così tanto tempo all'interno di un dibattito politico che nulla ha a che vedere con la celebrazione di quel battesimo», infine le scuse «per aver offerto, con le mie affermazioni di dissenso nei confronti della dottrina in una celebrazione liturgica, motivo di sconcerto e forse di scandalo ad alcuni miei confratelli e ai fedeli». I commenti non si sono fatti attendere sulla sua pagina Facebook: «bravo», «grande», «orgogliosa di far parte della tua parrocchia », «sei unico». Soltanto Maria Luisa osserva: «io spenderei una parola sulla giovane e coraggiosa mammina che si è fatta una gravidanza e un parto trigemino... ». Il sacerdote spiega anche di essere rimasto colpito dal fatto che «Simone e Roberto di fronte alla possibilità di scegliere (come permette la legge canadese) se tenere solo uno dei tre embrioni fecondati, scelsero di salvare la vita a tutti e tre e di accogliere le tre bambine».
Durante la cerimonia a Roma, rivolto alla coppia gay: "Vorrei una Chiesa che non avesse paura"
Al centro, Roberto e Simone con le tre gemelline. Ai lati Veronica e Kelly
Laura Montanari

(La Repubblica 3 gennaio)