domenica 24 aprile 2016

“Hillary, fondi osceni! Clooney si pente delle cene elettorali

New YORK. «I soldi che ho raccolto io stesso per Hillary Clinton sono osceni. Ha ragione Bernie Sanders». Parla George Clooney, a sorpresa, nella parte del pentito. Le cene di raccolta fondi da lui presiedute hanno scatenato manifestazioni di protesta. E Sanders apprezza il coraggio dell'attore: «Bravo, rispetto la sua onestà. É una tragedia tutto questo denaro che compra le elezioni». (Due miliardi e la stima del "costo" di questa campagna, e a novembre perfino questa soglia record potrebbe essere oltrepassata).
Lo scambio avviene a poche ore dalla primaria democratica di New York, dove la Clinton è in vantaggio secondo i sondaggi. Il fattaccio però si è svolto in California. George e la moglie Amal hanno fatto da anfitrioni per eventi a San Francisco e Los Angeles. A San Francisco i ricchi democratici avevano due opzioni: un raduno all'hotel Fairmont al prezzo di 33.000 dollari, una cena ancora più esclusiva a casa dell'imprenditore Shervin Pishevar, ingresso 350.000 dollari. Il ricavato andava alla campagna elettorale di Hillary. Quelle cifre fanno scalpore perfino nella Silicon Valley dove pullulano i giovani milionari delle start-up. Centinaia di giovani si sono radunati per protesta, e per denunciare le crescenti diseguaglianze sociali che affliggono la stessa San Francisco. Alla fine Clooney ha dato ragione a loro. Alla tv Nbc la star di Hollywood ha detto: «Sì, capisco i manifestanti. Quelle quantità di denaro sono oscene. Sanders ha preso la posizione giusta». Il denaro dei miliardari, delle multinazionali e delle lobby è uno spartiacque fra i candidati democratici. Sanders è tornato alla carica nell'ultimo duello televisivo con Hillary: «Stiamo scivolando verso un regime oligarchico». I1 senatore socialista ha attaccato l'ex segretario di Stato chiedendo tra l'altro che renda pubblici i discorsi che fece a pagamento (675.000 dollari) alla Goldman Sachs. Confermando i sospetti di chi la considera poco trasparente, Hillary ha "truccato" le videoriprese in modo da rendere quasi inaudibili le sue parole. Difficile verificare se lei si dimostrasse troppo amichevole verso i top manager di Wall Street in quegli incontri privati. In realtà per la primaria di New York Bernie batte Hillary nella raccolta fondi: ma lui ha quasi soltanto piccoli donatori, semplici cittadini, lei vede arrivare gli assegni con tanti zeri.
La campagna di Sanders ha avuto un seguito nelle piazze di Washington e New York durante il weekend. Dall'organizzazione di sinistra MoveOn, ad un redivivo Occupy Wall Street, hanno protestato contro Citizen United, la famigerata sentenza della Corte suprema che dal 2010 ha reso ancor più illimitati e incontrollabili i versamenti in campagna elettorale, soprattutto se per sostenere un candidato usano lo schermo di un Political Action Committee (Pac), formalmente indipendente. Il tema fa presa in una città come New York dove c'è un'opinione pubblica progressista. Ma altre zone dello Stato sono più moderate. Hillary ha avuto l'appoggio dall'apparato di partito, inclusi il governatore Andrew Cuomo e il sindaco Bill de Blasio. Una vittoria di Sanders, considerata improbabile, sarebbe un terremoto tale da rimettere in discussione l'intera campagna.
(f. ramp.)

(La Repubblica 18 aprile)