Domenica 22 maggio la
comunità valdese di Pinerolo ha aperto le sue porte al mondo LGBT,
rappresentato da alcuni membri della stessa comunità e del gruppo di
cristiani LGBT La Scala di Giacobbe, legato all'esperienza di Franco
Barbero. Per alcuni era la prima volta che varcavano la soglia di una
chiesa valdese, e l'hanno fatto non per restare in disparte ma per
partecipare a pieno titolo alla celebrazione.
La liturgia infatti ha
visto la partecipazione di diversi volontari, tra cui alcuni
attivisti LGBT, e del pastore Gianni Genre, coordinati dalla diacona
Alga Barbacini, che ha organizzato la veglia e tenuto la
predicazione. Il culto si è aperto, davanti a un folto pubblico, con
la spiegazione del perché il 17 maggio sia una data importante, del
perché sia stata scelta come giorno della festa e della memoria da
parte della comunità LGBT. Dopo l'annuncio del perdono, gli amici
LGBT si sono alternati per leggere delle forti e toccanti
testimonianze di omofobia e di violenza, provenienti non solo da
Paesi lontani e diversi dal nostro, come la Russia, dove
attecchiscono con facilità le isterie omofobiche, ma anche da
Torino, dove di recente una coppia gay è stata costretta con la
violenza ad abbandonare il condominio dove era andata ad abitare; il
germe dell'intolleranza e dei pregiudizi violenti attecchiscono
ancora adesso, ovunque, nonostante i notevoli progressi nel campo dei
diritti civili. La testimonianza di una madre, invece, ha aperto uno
spiraglio di speranza: l'amore per il proprio figlio gay e
l'accoglienza riservata al suo compagno (“un secondo figlio per
me”) fanno sbocciare il fiore della carità là dove forse molti
non ne lo aspetterebbero.
Il culto ha ricevuto
ulteriore bellezza dagli intermezzi per violino e arpa interpretati
da Raffaella Azzario e Giovanni Selvaggi, che hanno proposto
splendidi pezzi di Tournier, Vivaldi e Bach. Alga Barbacini nella sua
predicazione ci ha ricordato che la natura ama la diversità:
osservati al microscopio i fiocchi di neve sono tutti perfetti e
tutti diversi, le zebre possono sembrarci tutte uguali ma il disegno
delle loro strisce è sempre diverso, il mondo degli animali e delle
piante contempla milioni di specie, tutte facenti parte della
creazione ma non una uguale all'altra: molte tradizioni e molte
culture umane, invece, condannano chi è diverso e non corrisponde
alle aspettative del gruppo. Noi stessi, se ci guardiamo allo
specchio, notiamo delle asimmetrie nel nostro volto... Il cristiano
non è chiamato a obbedire senza pensare ma a battersi perché
l'amore e i diritti di tutti siano sempre al primo posto, seguendo il
comandamento di Gesù che quest'anno è stato scelto come leitmotiv
delle veglie contro l'omofobia e la transfobia: Amatevi gli uni gli
altri come io ho amato voi (Giovanni 15:12). L'ultimo atto del culto
ha visto tutti i volontari e tutta la comunità presente prendersi
per mano per la benedizione finale, con la quale abbiamo invocato Dio
Padre e Madre perché ci possa sempre far camminare insieme,
tenendoci per mano, verso una realtà nuova, un mondo che conosca il
conforto della Parola. Prima dell'Amen cantato, le parole del poeta
indiano Tagore: “Sporgi la tua mano attraverso la notte, che io
l'afferri, la riempia e la stringa; fammi sentire il tuo tocco per
tutto il lungo periodo della mia solitudine”. Dopo il culto c'è
stato occasione, grazie all'aperitivo preparato nel giardino della
chiesa dalle sorelle della comunità, di prolungare il momento
fraterno e gioioso.
Vista la forte
partecipazione a questa veglia della comunità di Pinerolo, ci
auguriamo che il messaggio di amore (non diciamo “tolleranza”)
verso le persone LGBT, le quali molto hanno da dare e da dire alla
Chiesa di Cristo e alla società nel suo complesso, sia stato accolto
e meditato anche da chi conosce poco questo mondo e da chi, forse,
fino ad ora ne ha avuto paura o non l'ha considerato in maniera
positiva. Ci auguriamo che il cammino di tutte le persone LGBT
cristiane (e non cristiane!) possa essere facilitato dall'incontro
con persone di buona volontà, che si lasciano guidare dai
comandamenti di Cristo, la legge dell'amore.
Giacomo Tessaro