venerdì 28 ottobre 2016

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA DI DOMENICA 30 OTTOBRE

Il dono degli "impuri", emarginati ed eretici

Entrato in Gerico, attraversava la città.
Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse in avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse:"Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".
In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
Vedendo ciò, tutti mormoravano:"E' andato ad alloggiare da un peccatore!".
Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore:"Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto".
Gesù gli rispose:"Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".
(Luca 19, 1-10).

Leggendo questa pagina, così suggestiva, mi viene in mente un personaggio come Brunetta, tutto attaccato alle poltrone del potere e servo dichiarato del "grande capo"!
Zaccheo era anche lui un uomo asservito agli interesse del potere romano e, dalla sua posizione di capo degli esattori, poteva trovare vantaggi non indifferenti e fare la cresta sui vari introiti. Il popolo lo detestava come un oppressore e collaborazionista, persona da cui stare alla larga.
Più impuro di così …
Per un pio israelita questa era una persona da evitare, indegna di ricevere anche solo il saluto. Del resto questi "signori esattori" non facevano altro che collaborare allo sfruttamento dei poveri.
Eppure da un angolo del suo cuore, sepolto sotto una montagna di soldi e sotto uno stigma sociale che lo aveva isolato dalla vita del popolo, di tanto in tanto si faceva sentire un pizzico di noia per quel genere di vita, un indecifrabile desiderio di altro ...
Aveva sentito parlare, dai contadini che facevano la fila per pagare le tasse, di un certo predicatore itinerante chiamato Gesù. Veniva da Nazareth e passava di villaggio in villaggio. Anche a Gerico, si diceva da giorni, stava per arrivare Gesù. I racconti sommessi dei borghigiani lo avevano interessato:"Sarà un pazzo o un profeta? Mi sembra che dica cose che si sentono poche volte".
Da giorni stava rimuginando, tra curiosità ed incertezza:"I miei colleghi esattori, miei dipendenti diranno che sono passato dalla parte degli ebrei, se vado a sentire uno così … e poi … la gente dei villaggi, che ben sa chi sono io, mi caccerà a pedate nel sedere … Ma io non voglio rinunciare … voglio sentire le parole di questo Gesù … fosse anche da un posto in cui nessuno mi veda … So ben io come fare … mi apposterò su un albero … lungo la strada … Gli altri dicano quel che vogliono".
Zaccheo ascoltò il suo cuore … C'era una curiosità, anzi qualcosa di più … un desiderio e fu così che … decise, si mosse e si appostò sul sicomoro.
Il resto ci è ben noto.
Gesù, il "genio" dell'attenzione
Nel suo viaggiare, Gesù è attento ad ogni movimento, ad ogni persona. Non gli era sfuggito quel movimento delle foglie e quel viso tra i rami e quel fruscio insolito …
In quell'impacciato affacciarsi Gesù aveva letto qualcosa di più di una semplice curiosità. Ed ecco la sorpresa. Chiese ai vicini che lo attorniavano quale fosse il nome di quell'uomo nascosto tra le foglie.
Non ebbero difficoltà a riconoscerlo:"E' Zaccheo", risposero con una certa perplessità.
Gesù ruppe ogni indugio. Il resto ci è ben noto dal racconto.
Ecco il messaggio: Gesù ha saputo, oltre tutte le barriere culturali del tempo, cogliere il cammino del cuore di questa persona, lo ha chiamato per nome, ha creduto che ogni persona può operare una svolta …
Gesù sapeva che Dio sa "infiltrarsi" in ogni cuore, che non esistono barriere invalicabili, esistenze perdute ed irricuperabili, che occorre scommettere su Dio, sul Suo amore coinvolgente, imprevedibile.
E così Zaccheo passò dalla curiosità alla fede, dalla fede alla condivisione. Gesù ha scommesso su Dio e insieme ha scommesso su Zaccheo.
Una comunità accogliente
Davanti all'accoglienza che Gesù gli riserva, Zaccheo risponde con una disponiblità gioiosa e con una decisione radicale. La sua vita s'impegna ad una svolta molto concreta. Questa pagina del Vangelo per me ha sempre "puzzato" un po' di leggenda edificante perché ricchi così ne ho conosciuti pochi, pochi davvero.
Ma non si tratta affatto di una storiella.
Nel corso dei secoli la storia cristiana ha conosciuto tanti "Francesco d'Assisi"; tantissime donne e altrettanti uomini anonimi la cui vita si è realizzata in una conversione radicale. Certo, per i ricchi non c'è altra "salvezza", cioé altro modo di aderire al Vangelo:"Al ricco non è offerta altra via di salvezza se non quella di condividere quanto possiede con i poveri. È l'unico "investimento cristianamente proficuo" che può fare con i suoi beni". (José Antonio Pagola).
Gli "impuri" nostra salvezza
Leggendo questa pagina nel contesto della mia esperienza di ministero pastorale in varie esperienze comunitarie cristiane, anche di base, ho sempre tratto un avvertimento prezioso.
Quando una comunità cristiana, che può anche chiamarsi di base, compie un cammino che la porta in una atmosfera rarefatta in cui, a volte, si finisce di discutere più del sesso degli angeli che non della vita reale delle persone, allora è tempo di interrogarsi sul senso della propia fedeltà al messaggio di Gesù.
È la "presenza degli impuri", delle persone che camminano con altra andatura, che vivono esperienze diverse … che può preservarci dalla soddisfatta "conventicola" di amici e amiche che confondono il criterio dell'amicizia con quello della fraternità-sororità. E ancora una volta sono gli "impuri" a salvarci dalle velate e ricorrenti perversioni delle conventicole che, dietro la facciata dell'ideologia dell'uguaglianza, nascondono faziosità, soprusi, pratiche di prevalenza e tante meschinità.
Non posso che ringraziare Dio che mi ha dato un certo fiuto per riconoscere la puzza della conventicola e mi ha sempre spinto a sporcarmi con gli impuri e le impure della storia e della chiesa.