venerdì 28 ottobre 2016

L'avanzata della cimice cinese

Dopo i campi coltivati e i frutteti, ora che sono stati accesi i riscaldamenti anche gli appartamenti di Torino sono stati invasi da migliaia di cimici della specie più infestante, quella asiatica. Così molti appartamenti - prima quelli della periferia nord più vicini alle aree aperte della campagna, ora anche quelli della pre-collina, della collina e anche in centro città - sono stati attaccati da questo insetto originario della Cina e del Giappone e migrato nel 1998 negli Stati Uniti e poi in Europa.
Avvistata per la prima volta in Emilia Romagna nel 2012, la Halyomorpha halys (questo il nome scientifico) è già diventata in pochi anni un fenomeno di dimensioni preoccupanti, anche perché non ha antagonisti naturali che ne frenino la riproduzione e la diffusione. Ed è proprio di questi giorni l'allarme lanciato da Coldiretti, che vede messe a rischio le coltivazioni piemontesi visto che questa cimice attacca principalmente pere, mele, kiwi, uva oltre a coltivazioni di soia e mais.
Anche per chi vive in città, tuttavia, la cimice asiatica, che si differenzia dalla nostrana di colore verde per la colorazione marrone marmorizzata del dorso, dà parecchi fastidi. Non è pericolosa per l'uomo, non è veicolo di malattie, tuttavia in questi giorni si infila nelle abitazioni cercando un riparo caldo, soprattutto adesso che i termosifoni sono stati accesi. In realtà già il fatto che questo sia stato un autunno particolarmente caldo ha fatto sì che questo insetto si riproducesse a dismisura. E adesso che le case sono state riscaldate diventano un luogo attraente per passare l'inverno. «La cimice, infatti, se non viene stroncata da colpi di freddo improvvisi, cerca luoghi riparati in cui cadere in uno stato di ibernazione per superare i mesi invernali e poi deporre le uova la primavera successiva», spiega l'entomologo Fulvo Giachino. Dunque anche coloro che hanno trovato la propria abitazione da insetti che sembravano morti, in realtà, potrebbero essersi imbattuti in cimici cadute in una sorta di letargo.
Sta di fatto che nell'ultimo periodo i servizi comunali hanno ricevuto decine di segnalazioni e di richiesta di intervento, tanto che sul portale del Comune Informambiente è stato pubblicato un avviso alla cittadinanza sulle misure da adottare anche a proposito dell'uso di insetticidi, visto che questi animali sono resistenti a molte sostanze: meglio difendersi con altri sistemi come zanzariere, vapore per stanare i gruppi, aspirazione o uso di ghiaccio spray.
Intanto anche il settore Fitosanitario della Regione Piemonte ha diramato una comunicazione di allerta sulla recente diffusione di questo insetto. (f. cr.)

(la Repubblica 19 ottobre)