Le false profezie di Fatima
«Gli irresponsabili del “quarto
segreto” di Fatima», è il titolo di un articolo apparso
sul quotidiano on line Faro Di Roma (11 maggio) a firma del prete a scrittore
Mauro Leonardi. Ne trascrivo alcuni passi. «Sabato
13 maggio sarà il centenario delle apparizioni di Fatima e sui giornali si parla
dell’inesistente.
L’inesistente è il cosiddetto “quarto segreto di Fatima”.
Quello di cui l’autorità ecclesiastica ha parecchie volte smentito l’esistenza:
fu il primo Ratzinger nel 2000, lunedì scorso Angelo Amato è stato l’ultimo: sì,
il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il capo cioè del
dicastero direttamente interessato al viaggio papale a motivo della
canonizzazione di Francesco e Giacinta Marto»... «Mi
chiedo se chi alimenta tali menzogne ritenga davvero di essere cattolico. Perché
qualsiasi credente sa che una delle caratteristiche fondamentali delle profezie
– le profezie vere, intendo – è che vengono comprese solo dopo che si sono
realizzate.
Proprio il terzo segreto di Fatima ne è la conferma. Karol Wojtyla,
il vescovo vestito di bianco colpito dall’attentato di cui parla suor Lucia, pur
potendolo fare – era Papa da quasi tre anni – lesse il segreto di Fatima solo
dopo essere stato ferito. Se lo fece portare in ospedale e lo comprese dopo che
le pallottole di Alì Agca avevano attraversato il suo corpo».
Le
profezie di Fatima, in realtà, non sono profezie da comprendersi né prima né
dopo. Semplicemente non sono profezie. Lucia, la “veggente” di Fatima, alla
quale si devono le cosiddette profezie, non certo alla Madonna, non colse mai
nel segno.
Come sbagliò, quando era bambina, circa la fine della
prima guerra mondiale («La Madonna ha detto che la guerra finisce oggi» dichiarò
il 13 ottobre del 1917!), così fallì riguardo all’inizio della seconda: “Se non
cessano di offendere il Signore – aveva detto – nel regno di Pio XI ne
incomincerà un’altra peggiore”.
Secondo gli storici il grande conflitto
incominciò il 1° settembre del 1939, quando al soglio pontificio c’era già Pio
XII. E neppure sul papa che «avrà molto da soffrire» c’indovinò. Nella lettera
del 2 dicembre 1940, suor Lucia faceva capire chiaramente che la profezia del
segreto si riferisse a Pio XII: «Varie persecuzioni e sofferenze riservate a
Vostra Santità», gli aveva scritto, ma il rigoroso e aristocratico autocrate Pio
XII non subì persecuzioni, né ebbe molte angustie.
Suor Lucia sbagliò anche
riguardo alla fine della seconda guerra mondiale, affermando, nella lettera del
4 maggio 1943, che il Signore avrebbe fatto terminare il conflitto di lì a poco.
Ma veniamo alla profezia che avrebbe riguardato Giovanni Paolo II. La scena del
terzo segreto: "Un Vescovo vestito di bianco...Vari altri Vescovi,
Sacerdoti...salire una montagna ripida...in cima alla quale c'era una grande
Croce...Il Santo Padre...mezzo tremulo, con passo vacillante...venne ucciso da
un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e di frecce".
Mezzo tremulo, passo vacillante, muore colpito da proiettili e frecce (le frecce
sono di maggiore effetto). Muore. Ora, Giovanni Paolo II quando subì l’attentato
non era vacillante e tremulo, ma nel pieno delle forze, e non morì.
Un errore
della veggente, o un ripensamento della Signora di Fatima?
Renato Pierri