venerdì 19 gennaio 2018

Ian Bremmer "Ma il peggio per lui deve ancora venire. E Bannon si vendicherà"

Ian Bremmer, presidente del think tank Eurasia Group e coniatore del termine "G Zero" (un mondo oramai senza superpotenze che possano influenzarlo e quindi governarlo), che cosa ne pensa del caso Wolff?
«L'America non aveva mai avuto in passato un presidente come Trump. Mai. Dopo le rivelazioni di Fire and Fury, per gli Stati Uniti si apre uno scenario davvero incerto».
In che senso?
«Ciò che si evince dal libro di Wolff è un affresco disarmante di Trump e della sua presidenza.
Certo, Wolff in qualche passaggio sicuramente esagera e in alcuni casi ha ottenuto informazioni in modo scorretto, per esempio registrando conversazioni all'insaputa degli interlocutori. Ma al netto di questo, la situazione alla Casa Bianca è davvero preoccupante: a Washington Trump è sempre stato uno "strange bird", uno strambo, mai a suo agio. Leggendo le pagine di Wolff è evidente come il presidente non venga quasi mai preso sul serio, che la sua autorità e legittimità abbiano toccato il fondo».
E ora che cosa succederà?
«Succederà che il peggio deve ancora venire».
Vale a dire?
«Io non ho mai creduto che Trump sia un presidente autoritario.
Piuttosto - e questo libro lo dimostra - Trump è incredibilmente incompetente e disfunzionale alla Casa Bianca.
Uno che giorno dopo giorno perde influenza a Washington e nel Paese e che, allo stesso tempo, fa perdere influenza e peso agli Stati Uniti nel mondo. Questo è il vero problema. E il peggio deve ancora venire perché anche l'inchiesta Russiagate sta stringendo le maglie nei confronti del suo staff e della famiglia e, conoscendo il soggetto, Trump reagirà in maniera sempre più sguaiata e impulsiva. Di conseguenza, sarà sempre più difficile da tenere a bada. Basta vedere la sua crescente raffica di tweet, improperi, insulti. Lo stesso tentativo di bloccare il libro di Wolff è stata una mossa talmente stupida ed esemplare del momento che sta vivendo Trump.
Ciò avrà conseguenze più vaste di quello che si pensa, anche in importanti decisioni di sicurezza».
Che impatto politico avranno, soprattutto nella base elettorale della destra "alt-right" americana, queste ultime rivelazioni su Trump e lo scontro col suo ex consigliere strategico Steve Bannon, oramai caduto in disgrazia?
«Diverse. Innanzitutto, la "alt-right" infragilita è un sollievo per l'establishment del partito repubblicano, che ora avrà più potere in ottica delle prossime elezioni di medio termine. Del resto, Bannon è stato tra i protagonisti della recente disfatta elettorale in Alabama. Inoltre, Bannon potrebbe vendicarsi spietatamente di Trump, dopo che quest'ultimo lo ha "scomunicato". Nei mesi alla Casa Bianca, Bannon aveva un potere assoluto. Sa molti segreti di Trump e della sua Amministrazione. È una mina vagante pericolosissima per il presidente».
Antonello Guerrera

(la Repubblica 6 gennaio 2018